Checcucci (AN): «C'è bisogno di un' authority dei servizi pubblici»
Creare un' authority dei servizi pubblici che eserciti una funzione di regolamentazione e controllo. E' la proposta lanciata dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci al convegno «Concorrenza e mercato dei servizi pubblici economici: garanzia di efficienza e funzione sociale» organizzato dal gruppo consiliare di AN nella Sala Incontri di Palazzo Vecchio.Secondo la Checcucci «le logiche che hanno condotto alle aziende speciali ed alle municipalizzate hanno alla loro base un credo che ormai è dimostrato nella maggior parte dei casi fallimentare. La finalità sociale che esse dovevano garantire e per la quale beneficiavano e beneficiano tuttora di un trattamento diverso rispetto alle imprese private se intesa come garanzia di efficienza, efficacia e di economicità del servizio, non è stata raggiunta. Senza poi considerare la "mission" che le caratterizzava e che era la minimizzazione delle perdite, contravvenendo l'obiettivo del pareggio del bilancio e la possibilità di ripianare "i buchi" attraverso gli aiuti economici ed i trasferimenti dell'ente locale che magari li reperiva dai cittadini attraverso un aumento della pressione tributaria sotto la forma, ad esempio, di ICI o Tarsu». «In questo quadro - ha sottolineato la consigliera di AN - è stata e continua ed essere negata la par condicio fra le imprese pubbliche e le imprese private. Il nuovo disegno di legge da una parte afferma il principio della liberalizzazione dei servizi ma dall'altra le nega nei fatti dando la possibilità all'ente locale di mantenere una partecipazione anche fortemente minoritaria nella spa mista e di affidare direttamente senza gara l'erogazione del servizio a questa società. In sostanza, quindi, spesso le società che derivano dalla trasformazione delle municipalizzate mantengono gli stessi diritti speciali e privilegi».«E' per questo - ha spiegato la Checcucci - che avanziamo la proposta della creazione di una authority dei servizi pubblici a carattere regionale con ramificazioni a seconda dei bacini ottimali dei servizi (ad esempio, per l'acqua gli ATO rivisti e corretti nei confini) la quale eserciti una funzione di regolamentazione e controllo. Un ente terzo, in sostanza, che accompagni e controlli i processi di privatizzazione per evitare che si passi da un monopolio pubblico ad uno privato con costi e prezzi eccessivi che penalizzano il cittadino, assolvendo così la prima delle sue funzioni che è una funzione sociale».Secondo la Checcucci «l'autorità dovrà assicurare il rispetto delle leggi esistenti e dei nuovi principi contenuti nel diritto comunitario ed in alcune sentenze della corte di giustizia in modo che agli investitori venga data idonea garanzia della redditività dell'impresa per evitare che i processi di privatizzazione siano guidati e distorti dall'autorità politica assolvendo così alla funzione di garante delle regole di mercato». «L'obiettivo - ha concluso la consigliera di AN è la salvaguardia degli interessi degli azionisti (per evitare ciò cosa è successo all'Acea di Roma) e la salvaguardia in particolare dei cittadini spesso utenti obbligati del servizio contro gli abusi dei poteri pubblici o privati. L'autorità deve essere indipendente e terza da entrambi, cioè sia dai poteri politici amministrativi che da quelli privati». (fn)