Conclusa al Palaffari la Conferenza sul Welfare

Si è conclusa stasera al Palaffari la Conferenza di programmazione dei servizi sociali "Il nuovo Welfare locale", a cui hanno partecipato circa 500 rappresentanti delle istituzioni e dell'associazionismo. Sono stati presentati i documenti emersi dalle cinque sessioni tematiche, dedicate a giovani, immigrazione, disabilità, anziani e nuove povertà.La sessione su "Minori e giovani" è stata presieduta dall'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune Daniela Lastri. "Prima di tutto – ha detto l'assessore – è necessario un piano di azione locale che riprenda quello preparato dal ministro Livia Turco nel gennaio scorso su infanzia, adolescenza e giovani". Il documento finale ha fissato quattro punti fondamentali: minori stranieri, affidamento e adozioni, tutela alle vittime di abusi sessuali, adolescenza.Sui minori stranieri è stata sottolineata la necessità di una cura particolare alla scolarizzazione. L'obiettivo è quello di aumentare i servizi per la primissima infanzia, e creare occasioni culturali e ricreative per una maggiore integrazione. La diversità deve essere un valore: per questo ci vuole un maggiore lavoro anche sugli insegnanti, per eliminare pregiudizi e stereotipi. Sul tema "Affidamento e adozioni" sono stati individuati tre punti principali: la valorizzazione dell'affidamento part-time, anche come forma di sostegno alle famiglie straniere; lo sviluppo delle relazioni tra famiglie affidatarie; il potenziamento dello sportello per le adozioni internazionali.Per tutelare le vittime degli abusi sessuali, il documento sottolinea la necessità di dare maggior vigore al protocollo di intesa fa gli enti che partecipano al tavolo permanente, con l'obiettivo di creare un osservatorio permanente; infine sul tema dell'adolescenza, si è concordato per lo sviluppo degli interventi già attivi sul territorio, come il punto giovani e la leva giovanile. "Il Comune – ha detto Daniela Lastri - deve farsi promotore di un lavoro di gruppo fra gli operatori del settore. E tutto questo deve portare, anche sulla base della legge 285, a una maggiore sinergia tra il pubblico e il privato".La sessione sul tema degli anziani era coordinata da Corrado Marcetti, direttore della fondazione Michelucci. "Firenze – si afferma nel documento finale - non deve diventare una grande Montedomini, ma una città che valorizza gli anziani e il loro ruolo. Occorre che il ricorso alla residenza in istituto non avvenga in maniera impropria e precoce; sono necessari una maggiore attenzione alla mobilità, l'integrazione urbana dei servizi e la realizzazione di residenze facilitate, ossia di sistemi di alloggi per gli anziani realizzati secondo tipologie innovative e inserite nella vita della città. Ma soprattutto è necessaria una maggiore attenzione alle attività domiciliari da parte dei servizi sociali e sanitari del Comune e della Asl, con il decisivo intervento dell'associazionismo e del no-profit".La sessione sulle nuove povertà era presieduta da Giovanna Ledivelec, presidente della Fondazione Devoto. La relazione finale chiede prima di tutto uno stop all'assistenzialismo fine a se stesso, non legato a progetti precisi: si ritengono inutili quegli interventi che non producono soluzioni e non vanno verso la riqualificazione delle persone. Per i nuovi poveri, siano disoccupati adulti, ex carcerati o ex tossicodipendenti, non servono interventi tampone ma progetti. E' necessario un osservatorio permanente che permetta di realizzare gli interventi mirati secondo le richieste. E' stato sottolineato anche il problema degli alloggi: nel '99 circa mille persone sono state ospitate all'Albergo Popolare, mentre 600 hanno usufruito di posti in affittacamere, alberghi o associazioni.La sessione sull'immigrazione, presieduta dal vicedirettore della Caritas fiorentina don Andrea Bigalli, ha richiesto maggiore apertura da parte del mondo politico e maggiore comunicazione sui problemi. E' necessario un intervento dei Comuni a livello nazionale, per una maggiore chiarezza sulle politiche sull'immigrazione; ci vuole più attenzione ai problemi degli alloggi e del lavoro per gli immigrati. Le nuove agenzie per l'impiego devono essere preparate a fornire servizi adeguati, con impegno a far emergere il lavoro nero e riportare la legalità; ed occorre convocare quanto prima le associazioni degli immigrati per affrontare il problema degli ambulanti e del mercatino etnico.La sessione dedicata ai problemi dei disabili era presieduta da Fabio Focardi, direttore dell'Amig. Dalla relazione finale è emersa la necessità di pianificare un intervento di legislatura del Comune su tre punti precisi: rivalutare i bisogni dei disabili, riorganizzare i rapporti fra i soggetti del settore, ridistribuire risorse e reperirne di nuove, senza attingere ulteriormente alla finanza pubblica. E' necessario definire il programma del percorso sanitario e sociale per garantire buon livello di vita al disabile, anche rispetto all'inserimento abitativo; per quanto riguarda il lavoro, è stato proposto che il Comune riconosca l'impresa sociale dedicando alle cooperative dei disabili una quota parte del budget per i lavori esterni. Infine, i servizi: servono un sistema informativo con un numero verde, la razionalizzazione di domanda e offerta, un osservatorio sull'handicap.