Conferenza sul Welfare: interventi di Tozzi, Albini, Ceccarelli e Momigli
"Rivalutare il significato reale e pratico di gesti e di azioni non legati ad un corrispettivo meramente economico, dando alle organizzazioni del volontariato sbocchi organizzatici e non spontaneistici che siano in sintonia ed in collegamento con gli altri soggetti che operano nel campo della sicurezza sociale". Lo ha detto Lamberto Tozzi , direttore della sicurezza sociale e igiene pubblica. Secondo Tozzi, che ha ripercorso tutta l'organizzazione dei servizi nel Comune di Firenze e dei rapporti con le altre istituzioni e il volontariato, vi è la necessità che la presenza pubblica " disponga gli interventi al privato sociale in modo armonioso rispetto ai programmi, attuando anche una costante azione di indirizzo e di controllo sul fare delle organizzazioni no-profit.". Tra le aree di intervento e i servizi già attivati, Tozzi si è soffermato sulla cosiddetta "leva giovanile", ossia giovani universitari che aiutano altri giovani contro la dispersione scolastica. "Un servizio nato solo un anno fa ha ricordato Tozzi- ma che sta già dimostrando tutta la sua concretezza". Infine il Direttore della sicurezza dei servizi sociali ha ribadito la necessità di sostenere e sviluppare le "reti di solidarietà", garantendo la partecipazione alla programmazione dei servizi cittadini attraverso la messa a disposizione delle opportune informazioni e incontri tecnici che consentano una riflessione comune sulla realtà sociale di Firenze.L'assessore alla casa Tea Albini ha analizzato come "il tema dell'accoglienza" sia divenuto uno dei più complessi e difficili da risolvere "L'emergenza abitativa, - ha detto l'assessore Albini- è legata alla presente situazione e degli sfratti, circa 7000 da eseguire, ma soprattutto ai nuovi bisogni, alle nuove povertà e all'assenza in città di un "centro volano"". Alcune categorie di cittadini (immigrati, profughi, anziani soli, studenti fuori sede, ma anche giovani coppie e famiglie monoreddito), non riescono ad accedere alla casa con le proprie risorse per cui questo problema diventa di fatto confine di riconoscimento e contesa sociale. Dopo aver ricordato l'intreccio fra il sociale e il settore abitativo, l'assessore alla casa ha sottolineato anche alcuni interventi realizzati dall'amministrazione come l'estensione della concessione di subaffitto di alloggi acquisiti con la procedura del "Comune garante" e l'istituzione dell'assegnazione degli alloggi pubblici per un 30% alla cosiddetta riserva sociale, ma anche le risposte all'emergenza freddo e lo sgombero della Nave di Brozzi".Il Vicesindaco Andrea Ceccarelli Dopo aver ricordato il ruolo "indispensabile" del volontariato nella costruzione del nuovo Welfare locale e non solo, il Vicesindaco Ceccarelli ha sottolineato come per l'amministrazione comunale sia necessario "conoscere il volontariato e l'associazionismo" che opera nel territorio. Per questo è stata avviato un lavoro di "mappatura", passaggio necessario per arrivare ad una sorta di Stati Generali dell'associazionismo, un incontro non general-generico, ma che dovrà articolarsi per temi specifici: 1) solitudine e terza età, 2) Disabilità, 3) Problematiche connesse alla condizione giovanile e femminile, 4) Ambiente e vivibilità". Il Vicesindaco ha rilanciato anche la necessità della costruzione delle reti di solidarietà, là dove non esistono e l'urgenza di perfezionarle dove ci sono". InfineXxx a proposito del servizio civile "articolazione importante nella costruzione del nuovo Welfare locale e nell'organizzazione delle reti", Ceccarelli ha criticato la gestione centralista del nuovo servizio civile proponendo che le amministrazioni locali, "sopportandone completamente i costi, possano estendere il numero degli obiettori rispetto a quelli assegnati dal Ministero".Don Giovanni Momigli, Presidente Comitato AntroPolis è intervenuto sul ruolo del volontariato in rapporto ai servizi sociali, richiamando l'associazionismo a ritrovare "la passione e il gusto del rischio, evitando tre gravi pericoli: 1) quello di essere considerato soltanto in funzione di alcuni servizi e in rapporto alle intese che riesce a fare con le istituzioni pubbliche, 2) quello del volontariato strumentale, ossia fare il volontariato per ricevere crediti educativi o punteggi vari, 3) quello di uninformarsi al resto del no-profit. "Fra l'altro, - ha ricordato Momigli- la stessa nuova riforma sanitaria, suggerisce un rapporto nuovo e diverso fra il pubblico e il volontariato o più in generale il no-profit. Sta a noi far diventare la riforma una realtà quotidiana"Palazzo vecchio, 21 febbraio 2000