Servizi all'infanzia: un'occasione anche per le donne immigrate

L'integrazione delle donne immigrate passa anche attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro. E su questo fronte i servizi all'infanzia potrebbero rappresentare un'ottima possibilità.Sarà proprio questo uno degli argomenti al centro del convegno «Servizi all'infanzia e nuove imprese in uno scenario interculturale» organizzato dal Comune di Firenze in collaborazione con l'associazione Progetto Arcobaleno e Uetp Toscana che si terrà mercoledì prossimo nel Salone dei Duecento. Tra i relatori l'Assessore alla Pubblica istruzione Daniela Lastri che interverrà alla tavola rotonda su "Gli interventi dell'amministrazione pubblica nell'ambito dei servizi all'infanzia".Il convegno giunge alla conclusione del progetto «Occupazione Now - Donne per le donne» che l'associazione di volontariato Arcobaleno e la Uetp Toscana (l'associazione tra Università e Imprese dell'Unione Europea per l'alta formazione) hanno realizzato insieme al Comune di Firenze.In una prima fase i partecipanti al progetto hanno svolto un lavoro articolato su tre punti: una indagine territoriale su «Tempi familiari e tempi dell'asilo nido», una ricerca su "casi di eccellenza" di nuova imprenditorialità nel settore dei servizi all'infanzia in Italia e una ricerca sull'inserimento lavorativo delle donne immigrate a Firenze.In un secondo momento è stata completata una fase di formazione per 21 corsiste, di cui 11 immigrate, durato 600 ore ed al termine del quale le corsiste hanno tutte conseguito la qualifica di "Operatore familiare d'infanzia".Adesso sono state attivate le procedure per l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali in questo settore, all'interno del territorio fiorentino.«Il convegno - ha spiegato l'Assessore Lastri - cercherà anche di indicare quali sinergie, nel campo dei servizi all'infanzia, sono possibili fra pubblico e privato. E' evidente il bisogno delle famiglie che cercano risposte adeguate, in termine di qualità e di flessibilità di servizi, ai bisogni di socializzazione dei propri figli». «Questa iniziativa - ha concluso la Lastri - dà la possibilità di creare di creare nuove opportunità di lavoro e di offerta di servizi alla prima infanzia con tipologie assolutamente diversificate rispetto agli asili nido esistenti».