Checcucci e Nascosti (Alleanza Nazionale): «La trasformazione in spa dell'ATAF non deve essere solo un'operazione di maquillage senza che il servizio migliori»
Dichiarazione di Gaia Checcucci (consigliere comunale A.N.) e Nicola Nascosti (responsabile enti locali di A.N.)«Anche nel trasporto pubblico locale (TPL), come negli altri servizi pubblici, si fanno operazioni di "maquillage" trasformando le aziende speciali o, come in questo caso, i consorzi in S.p.A., secondo quanto prevede la legge, senza però che la trasformazione oltreché giuridica e formale sia anche sostanziale e di contenuto: innovare e migliorare il servizio.Anche l'ATAF sta seguendo la strada della trasformazione in S.p.A. e in tutti i Comuni consorziati (Fiesole, Calenzano, Bagno a Ripoli, Impruneta ecc) sarà sottoposta ai consigli la relativa delibera : nelle intenzioni dell'azienda di trasporti fiorentina e delle Amministrazioni che ne fanno parte si coglie al volo l'opportunità della S.p.A. che consente una "vita" più agile, meno vincoli e soprattutto migliori possibilità di mascherare il deficit "storico" che caratterizza l'ATAF. E' chiaro che in una S.p.A. sia più facile recuperare fondi per coprire "i buchi" di bilancio (fondo di riserva) senza dover ricorrere alle erogazioni dei comuni consorziati(12%) e della regione Toscana (50%).La nostra preoccupazione è che anche questa operazione sia un altro esempio di quelle privatizzazioni care alla sinistra in cui ci si limita a cambiare la cornice giuridica, senza neanche prevedere una possibilità di apertura al privato che lo desideri e/o comunque alla concorrenza.La prevalenza del capitale pubblico e la prevedibile riduzione dei fondi regionali a copertura del deficit comporteranno, se il progetto manterrà questi connotati di S.p.A. pubblica al 100%, un ulteriore intervento dei comuni per coprire le perdite annuali che allo stato ammontano a 14 miliardi circa.In aggiunta, occorre ripensare la cosiddetta "diversificazione" societaria - di cui il Presidente ATAF va molto fiero - innanzitutto perché prima di investire in altre attività diverse da quello che è il "core business", allargando l'oggetto sociale, bisognerebbe fare bene l'attività principale ovvero il trasporto pubblico.In secondo luogo ancora meno comprendo il senso di utilizzare altre società miste con una prevalenza di capitale privato (vedi LI-NEA, IMAGO, OPITEC) invece che esternalizzare e quindi dare in appalto a privati.Alla luce del fatto che la legge invita alla trasformazione in società , sarebbe l'occasione per un cambiamento di approccio a questo difficile argomento, con coraggio e con la lucidità necessaria per capire che le grandi sfide necessitando di grandi trasformazioni e non dio aggiustamenti di facciata».(fn)