Firmato un protocollo d'intesa fra il Comune di Firenze il Tribunale per i Minorenni e la Procura della Repubblica per i Minorenni

Prima di tutto la tutela dei minori. Per rispondere in modo adeguato a questa esigenza è stato siglato oggi un protocollo d'intesa fra il Comune di Firenze, rappresentato dall'assessore alla pubblica istruzione e politiche per l'infanzia Daniela Lastri, il Tribunale per i Minorenni, rappresentato dal presidente Piero Toni e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni, rappresentata dal procuratore Aldo Nesticò. Un protocollo d'intesa che tiene conto delle principali disposizioni dello Stato, della regione Toscana e del Comune di Firenze, nell'area minorile e dell'organizzazione e gestione dei servizi a tutela dei minori che prevedono anche specifiche azioni di collaborazione con le autorità giudiziarie.Il Comune di Firenze – si legge nella premessa – riconosce i diritti sociali di cittadinanza per tutti i minori presenti nel territorio comunale e la sua azione è tesa a mettere in atto interventi mirati alla soluzione di situazioni di rischio e disagio e allo stesso tempo di azioni prevenzione. Che il Comune, il Tribunale e la Procura dei Minorenni concordano nella necessità di un coordinamento e di una precisazione di ruoli.Il protocollo d'intesa è redatto in 13 articoli e prende in esame tutti gli aspetti legati alle problematiche che riguardano, fra le altre cose, aspetti giuridici, violazioni di obblighi di assistenza, norme per l'affidamento e l'adozione, progetti educativi."E' particolarmente significativo – ha detto l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri – che attraverso la firma di questo protocollo d'intesa si intervenga con iniziative a tutela dei minori. Iniziative che hanno bisogno di coordinamento, soprattutto quando si tratta di problematiche che riguardano l'abbandono o situazioni di famiglie con disagio sociale o affidamenti e adozioni. Questo protocollo rafforza l'intesa fra i tre Enti garantendo così il recupero di bambini in difficoltà e promuovendo azioni non repressive, ma rivolte alla crescita del bambino in una realtà socialmente positiva". (fd)Palazzo Vecchio, 1 febbraio 2000