Domenici al congresso dei DS : «Se non c'è riorganizzazione del welfare locale non può esserci ridisegno del welfare nazionale»
«No ad un improponibile scioglimento. La sinistra deve ripensarsi come forza riformatrice». Lo ha affermato Leonardo Domenici, Sindaco di Firenze e Vice Presidente vicario nazionale dell'Anci, intervenendo a Torino, al primo congresso nazionale dei DS.«La sinistra deve saper dare impulso all'alleanza senza svolgere un ruolo egemonico, senza considerarsi autosufficiente, ma sapendo di avere una funzione propulsiva fondamentale». Il no di Domenici alla proposta di scioglimento dei DS lanciata dal leader dei Democratici Arturo Parisi non è una porta chiusa. «I processi in atto nel centrosinistra - aggiunge Domenici - è un percorso aperto e sta nella logica del bipolarismo. La morfologia dell'alleanza è destinata a cambiare e si deve battere la strada disegnata da Veltroni nella sua relazione. Una federazione di forze, con una forte rielaborazione programmatica capace di coinvolgere i partiti, le forze sociali, l'associazionismo ed il movimento dei Sindaci».Citando l'assemblea dei Sindaci del centrosinistra che si è svolta a Genova il 6 novembre il Sindaco di Firenze ha ricordato che questo movimento «non è la riedizione del partito dei Sindaci. E' un movimento che sta dentro l'alleanza, che vuole contribuire a rilanciarla e che vuole partecipare alla sua elaborazione programmatica». Le città, ha spiegato il Sindaco di Firenze, sono i luoghi fondamentali della rivitalizzazione dell'alleanza di centrosinistra. Parlando delle prossime elezioni regionali Domenici ha sottolineato come la coalizione debba sapersi «aprire, debba essere molto di più di un aggregato di partiti». Ma le città, ha rilevato Domenici, sono anche e soprattutto il luogo in cui si misurano i nuovi problemi della società odierna e la capacità della politica di rispondervi. «Ciò esige - rilancia il primo cittadino di Firenze nonché Vice Presidente vicario dell'Anci - una nuova distribuzione delle risorse. Il federalismo fiscale non deve essere solo regionale, ma deve coinvolgere anche i Comuni e gli Enti locali. Se non c'è riorganizzazione del welfare locale non può esserci ridisegno del welfare nazionale». Domenici, parlando del ruolo della sinistra, ha detto anche un secco no ai referendum radicali: «il punto fondamentale della sinistra restano le libertà ed i diritti. E in primo luogo la difesa dei diritti della persona che sono diritti civili, sociali e politici. La possibilità di licenziare e la possibilità di annullare le garanzie dei lavoratori non hanno nulla a che fare con questi diritti».Il Sindaco di Firenze ha anche ricordato la funzione nazionale della sinistra ed il contributo che ha dato in questi anni alla crescita del paese (risanamento economico, ingresso in Europa, riforme).«Io non avverto come un peso - ha detto Domenici - il fatto che il Presidente del Consiglio sia un leader della sinistra italiana. La sinistra deve ripensarsi come forza riformatrice e la relazione di Veltroni ha avuto la giusta ambizione di rilanciare non solo l'identità del partito, ma la riflessione su cosa debba essere la sinistra».