Gabriele Toccafondi (Azione per Firenze): «Per i lavori al Poggetto sono state rispettate le volumetrie?»

«Sulla vicenda "Poggetto", basta la semplice comparazione tra il piano regolatore (villetta signorile di due piani fuori terra) e la costruzione che qualcuno ha tentato di realizzare (30.000 metri cubi, 4 piani interrati) per capire che qualcosa non va. Questo non smetterò mai di ripeterlo». E' quanto ha dichiarato Gabriele Toccafondi, capogruppo di Azione per Firenze.«In tutta questa lunga e tortuosa storia che quest'anno "festeggia" i dieci anni - ha sottolineato Toccafondi - una cosa, almeno per me, è evidente e chiara: tra il Piano Regolatore e ciò che si è tentato di costruire c'è una divergenza enorme».Secondo il capogruppo di Azione per Firenze «ricostruire ancora una volta l'intera vicenda sarebbe superfluo. La novità è che il giudice, nell'udienza di ieri, con la richiesta di una nuova consulenza tecnica per accertare se nel complesso siano state rispettate le volumetrie stabilite, sembra aver colto nel problema. Il Comune deve infatti richiedere che siano verificate le volumetrie costruite e se le opere eseguite erano state tutte concesse».Per Toccafondi ci sono due quesiti a cui rispondere: «la diga di cemento spessa 30 centimetri che recinta la costruzione e realizzata in un secondo momento, i tiranti di cemento che ancorano la diga ed entrano sotto terra per decine di metri in altre proprietà sono opere previste nelle concessioni? Per calcolare il piano di campagna (punto di riferimento per l'altezza massima di una costruzione) perché è stato preso non il punto medio del lotto (come si deve fare) ma il punto più alto?»«Il Comune - ha concluso Toccafondi - deve ribadire e richiedere con forza il rispetto della legalità». (fn)