Lettera aperta dell'Assessore Giacomo Billi e della presidente del Quartiere 5 Stefania Collesei sulla situazione all'Olmatello

Stiamo cercando di migliorare le condizioni di vita nei campi nomadi e non stiamo limitando i diritti di alcuno.Dopo il clamore degli ultimi due giorni intorno alla questione del campo rom dell'Olmatello e le lettere inviate al presidente della Repubblica e del Consiglio è utile cercare di capire che cosa accade in questo campo nomadi.Partiamo da un punto generale. L'obiettivo dell'amministrazione comunale di Firenze e del Quartiere 5 è quello del progressivo smantellamento dell'Olmatello. La Regione e le prefetture toscane, però, debbono essere in prima linea con noi per garantire una efficace e giusta redistribuzione dei Rom presenti a Firenze. Deve essere chiaro che da solo il Comune e il quartiere 5 non hanno le risorse economiche e i mezzi per garantire condizioni di vita decenti a tutte le persone presenti nei campi.Nel frattempo, però, il campo esiste. E compito di una amministrazione è cercare di offrire condizioni di vita minimamente accettabili. Per questo, recentemente, sono state acquistate nuove 5 case mobili, composte da tre locali, bagno e doccia, che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti.Per l'installazione di queste 5 case mobili sono stati necessari alcuni lavori, come ad esempio quelli di allacciamento alla rete fognaria. Interventi che hanno comportato una spesa complessiva di circa 235 milioni.Uno sforzo economico necessario se si pensa che queste nuove case mobili vanno a sostituire situazioni abitative penose come alcune vecchie roulottes o, peggio, delle baracche di legno e bandoni.Per consentire l'installazione delle nuove strutture è stato compiuto un lungo lavoro preventivo. In primo luogo sono state verificate le situazioni di maggiore necessità, poi sono stati individuati gli ostacoli fisici che potevano ostacolare la posa delle case. In questa opera di verifica delle condizioni oggettive del campo è stato rilevato che alcune costruzioni pericolose e pericolanti, oltre che abusive, rendevano impossibile l'installazione delle nuove strutture e si è provveduto a sanare la situazione. Per effettuare l'intervento, inoltre, sono stati mantenuti costanti contatti con i residenti del campo.La questione delle costruzioni abusive, tuttavia, merita anche alcune ulteriori considerazioni. Nel campo dell'Olmatello, nel corso degli anni, le costruzioni abusive sono proliferate ed hanno inglobato colonnine della luce ,impianti antincendio ecc.I lavori di ristrutturazione, quindi, sono diventati anche l'occasione per adeguare le misure di sicurezza e ripristinare un certo ordine, garantendo così tutti i residenti .In questo modo, da un lato si cerca di garantire situazioni di vita migliori e dall'altro lato si richiede ai rom un maggiore rispetto delle regole e del patrimonio pubblico.Dunque, per noi, si deve dire sì alle case mobili eno alle strutture abusive. Anche perché le costruzioni abusive hanno lo scopo di "accogliere" persone non autorizzate, persone che sfuggono ad ogni controllo e che rimanendo "nascoste" conducono una esistenza ai limiti della decenza.Noi siamo convinti che i problemi del campo non si risolvano con falsi solidarismi, pietismo , carità pelosa o difesa d'ufficio ma con interventi strutturali.Per dare una possibilità di riscatto nel residenti al campo occorre offrire gli strumenti dell'integrazione a partire dal lavoro , dalla frequenza scolastica, dalla consapevolezza delle regole di convivenza .Gli "zingari" devono entrare nella società ed essere accettati ma questo sarà tanto più facile quanto più oltre alla consapevolezza del diritto sarà acquisita la consapevolezza del dovere.E molti tra di loro hanno già intrapreso questa strada.Per arrivare a questo obiettivo stanno lavorando Quartiere 5,Comune, servizi sociali e forze dell'ordine con equilibrio, determinazione e volontà unitaria.Anche le associazioni devono e possono svolgere un ruolo importante per il sostegno scolastico, per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro ,per collaborare alla gestione quotidiana del campo.La Presidente L'AssessoreDel Consiglio di Quartiere 5 alla Sicurezza SocialeStefania Collesei Giacomo Billi