Grande successo per la mostra "Io non sono razzista ma..."

Sei tu il diverso. E ti faccio provare il pregiudizio sulla diversità, la vita del sottosviluppo, il viaggio infernale degli immigrati. Riflessioni, sensazioni, pensieri proposti da "Io non sono razzista ma…" un ciclo di iniziative promosse dall'assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Firenze in collaborazione con l'Unicoop Firenze, col contributo dell'Unione Europea, che dall'8 novembre al 14 dicembre si sono svolte all'Ospedale Innocenti. L'idea era: elaborare nuovi strumenti cognitivi per aiutare i più giovani a sradicare i più diffusi stereotipi sulla diversità etnica e culturale. L'obiettivo: fornire loro quella capacità critica che serve a smascherare il razzismo in tutte le sue simulate forme quotidiane.Il viaggio si è snodato attraverso tre itinerari. Il primo "rosso" ha affrontato i classici pregiudizi riferiti alla diversità. Il secondo "giallo" ha trattato i più diffusi luoghi comuni sulla realtà economica del sottosviluppo. Il terzo "arancione" è stato un vero e proprio gioco di simulazione. Coinvolti da attori e operatori, i ragazzi sono stati costretti a mettersi nei panni degli immigrati vivendo controlli alla dogana, moduli da riempire in lingua sconosciuta, le discriminazioni, la clandestinità.Tornata a Firenze alla fine di un itinerario attraverso le più importanti città toscane, la mostra "Io non sono razzista ma…", inserita nel programma delle "Chiavi della città" promosso dall'assessorato alla pubblica istruzione, ha registrato notevoli successo. Le classi (fra terze medie e biennio superiore, cui era riservata l'iniziativa) che avevano prenotato la visita sono state 114, per un totale di 2300 ragazzi, ma purtroppo è stato possibile accoglierne solo 61 (per un totale di 1233 giovani). (fd)Palazzo Vecchio, 13 dicembre 1999