Scuola dell'infanzia: da Firenze partono le proposte di riforma per gli asili nido: non più servizi a domanda individuale

Arrivare al più presto ad una riforma della legge 1044 del 1971 e ripensare fin da subito la parte della riforma sulla Scuola, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, nella parte che riguarda l'ingresso anticipato dall'asilo nido alla scuola dell'infanzia e anche quello da questa alla scuola elementare.Sono questi i punti principale emersi al termine del XIII Convegno nazionale su ‘Percorsi educativi di qualità per le bambine e i bambini in Italia e in Europa', organizzato dal Comune di Firenze e dal Gruppo nazionale Nidi – Infanzia.E' inoltre emersa l'urgenza di rivedere l'articolo 70 della Finanziaria, ed è stata la stessa presidente della Commissione parlamentare sull'infanzia, Maria Burani Procaccini (Forza Italia) a porre l'accento su questo punto.‘'Occorre assolutamente correggere l'articolo che prevede la possibilità di detrazione dalle tasse della quota di iscrizione per le famiglie che mandano i propri figli ai nidi aziendali. Questi nidi sono un'effettiva necessità – ha detto - ma non possiamo non pensare alle migliaia di famiglie che mandano i propri figli agli asili nido comunali. Mi impegnerò in prima persona, presentando una risoluzione della Commissione, a correggere questa assurdità''. La presidente ha anche preso l'impegno di convocare una Conferenza Stato Regioni, e di ascoltare a campione 2 Regioni, per arrivare al più presto alla ‘riforma sugli asili nido''.Gli oltre 1.500 insegnanti, educatori e amministratori locali, hanno quindi approvato due documenti, che l'assessore alla pubblica istruzione del Comune di Firenze, Daniela Lastri, ha letto al termine della tavola rotonda di questa mattina.Il primo è un forte richiamo al Governo sull'ingresso anticipato sia alla scuola dell'infanzia che alle elementari, previsto dalla riforma approvata ieri dal Consiglio dei Ministri. ‘'I bambini non sono pedine – si legge nel documento (allegato) – da depositare dove più facile è trovare un posto a buon mercato'', e si accusa gli autori di questa riforma di non aver tenuto conto ‘'dei diritti dei bambini ad avere luoghi e tempi adeguati per la loro crescita e la loro formazione''.Il secondo documento (anche questo allegato), invece, chiede l'approvazione, dopo oltre dieci anni di discussione, della legge sugli asili nido. Tra i punti forti la richiesta che ‘'i nidi e tutti gli altri servizi per l'infanzia non siano più considerati servizi a domanda individuale, e si riconosca il carattere ‘educativo' di ogni tipo di servizio che accoglie i bambini sotto i tre anni, senza distinzione tra i servizi educativi e i servizi di cura o di sostegno alla famiglia''. (dm)ALLEGATI I DUE DOCUMENTIDOCUMENTO APPROVATO DAL CONVEGNO SULLA SCUOLA DELL'INFANZIAIl XIII Convegno nazionale sui nidi e sulle scuole dell'infanzia organizzato dal Comune di Firenze e dal Gruppo nazionale Nidi – Infanzia, svoltosi a Firenze nei giorni 1 e 2 febbraio, con la partecipazione di oltre 1.500 insegnati, esperti e amministratori di ogni parte del Paese, approva il seguente ordine del giorno:I bambini non sono pedine da depositare dove è più facile trovare un posto a buon mercato.Avuta notizia dell'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del progetto di riforma del sistema educativo di istruzione e di formazione, che prevede accessi anticipati alla Scuola dell'infanzia e alla Scuola elementare, denuncia1) La mancanza di un'attenzione consapevole ai diritti dei bambini ad avere luoghi e tempi adeguati per la loro crescita e la loro formazione2) La mancanza di una prospettiva di sviluppo quantitativo che conduca all'effettiva generalizzazione della Scuola dell'infanzia nel Paese.3) La sottovalutazione delle condizioni organizzative che costituiscono il requisito fondamentale per realizzare un sistema educativo di qualità per i bambini di quest'età4) Il rischio di sconvolgere negativamente il sistema integrato dei servizi educativi per la prima e la seconda infanziaReclamaLa revisione del disegno di legge al fine di garantire l'identità culturale e pedagogica dei nidi e delle scuole dell'infanzia, ribadendo la triennalità 0 – 3 / 3 – 6 anni in coerenza con i ritmi e le tappe di sviluppo dei bambini e alla luce delle esperienze positive realizzate nel Paese dalle scuole dello Stato, dei Comuni, dei soggetti privati, esperienze apprezzate e riconosciute come modello a livello internazionale.SECONDO DOCUMENTO APPROVATO DAL CONVEGNO SULLA PRPOSTA DI LEGGE PER GLI ASILI NIDOServe una legge qualificata per dare nuovo impulso all'estensione dei servizi per l'infanzia in tutta Italia un quadro normativo che tenga conto dei diritti dei bambini e del percorso qualitativo attuato dai nidiIn concreto ci aspettiamo che: si istituisca un Fondo nazionale consistente e vincolato per estendere la rete dei servizi educativi per l'infanzia in tutto il paese e far fronte alle richieste delle famiglie i nidi e tutti gli altri servizi per l'infanzia non siano più considerati servizi a domanda individuale si riconosca il carattere educativo di ogni tipo di servizio che accoglie i bambini sotto i tre anni e non si faccia distinzione tra servizi educativi e servizi di cura o di sostegno alla famiglia si ribadisca la continuità tra nido e scuola dell'infanzia l'accesso ai diversi servizi non discrimini o isoli le famiglie in difficoltà e le famiglie straniereCi aspettiamo non una legge qualunque, ma una legge che: definisca in maniera certa tutte le tipologie di servizio che accolgono bambini sotto i tre anni includendo tutti servizi esistenti (nidi, micro-nidi, sezioni ponte, primavera o di raccordo, servizi domiciliari o familiari, Spazi per Bambini e Centri per Bambini e Genitori). Non deve essere possibile evadere la normativa solo ricorrendo a denominazioni più o meno fantasiose (baby-parking, babyclub, ecc.) preveda regole generali per la sperimentazione di nuovi servizi. Non deve essere possibile offrire nuovi servizi alle famiglie senza assicurare il rispetto di alcune fondamentali condizioni di qualità ribadisca che gli educatori che operano in tutti i servizi per l'infanzia debbano avere la stessa formazione iniziale, specifica e di livello universitario sottolinei la necessità della formazione continua in-servizio degli operatori dei servizi per l'infanzia come condizione indispensabile per l'elaborazione di una cultura educativa di buona qualità e capace di rinnovarsi in sintonia con le trasformazioni sociali e culturali preveda forme di partecipazione delle famiglie alla gestione e alla vita dei servizi per l'infanzia come condizione perché vi sia condivisione delle scelte educative e l'esperienza dei bambini dentro al servizio si svolga in sintonia e continuità con quella fatta in famiglia fissi al 30% il tetto massimo della contribuzione delle famiglie al costo del servizio definisca le competenze istituzionali (nazionali, regionali e locali) e le procedure per: - la definizione dei livelli di qualità di tutti i servizi per l'infanzia, - l'autorizzazione e l'accreditamento dei servizi non gestiti direttamente dall'ente locale, - la vigilanza e il controllo della qualità di tutti i servizi pubblici e privati stabilisca che tutti i servizi per l'infanzia su un territorio entrino a far parte di un sistema integrato governato dall'ente locale contempli forme e figure professionali di coordinamento territorialeIl Gruppo Nazionale Nidi Infanzia ribadisce il proprio impegno per ottenere una legge nazionale di qualità e per sollecitare leggi regionali che sostengano e indirizzino la realizzazione dei servizi per l'infanzia secondo questi orientamenti.