Centrale del latte: lettera aperta del capogruppo di Azione per Firenze Toccafondi al sindaco Domenici

Segue il testo della lettera:Egr. Sig. Sindaco,se da un lato in linea di principio, e anche grazie al lavoro insistente che abbiamo svolto in questi mesi, devo notare che sulle linee guida che hanno portato la giunta ad elaborare il documento di indirizzi sulla privatizzazione della Centrale del latte, trovo elementi di sintonia, che ci hanno portato ad un voto di astensione in aula, dall'altro lato molte sono ancora le incertezze.Trovo positive le volontà enunciate: di vendita graduale e non affrettata, la costruzione del nuovo stabilimento in tempi rapidi, le garanzie evidenziate rispetto a dipendenti, allevatori, marchi di produzione.Dall'altro lato però, come Lei ben saprà, sono ancora molti gli elementi di incertezza sulla nuova Centrale del Latte.Prima di tutto incertezze relative all'area sulla quale verrà costruito il nuovo stabilimento. L'assessore all'Urbanistica Biagi ha affermato che al momento è stato solo comunicato lo spostamento del mercato Ittico della Mercafir per far posto alla nuova Centrale del Latte.A quanto mi risulta, dal progetto alla costruzione dei nuovi spazi per il mercato Ittico, sempre nell'area Mercafir, occorrono circa 16 mesi.Questo farebbe iniziare la costruzione del nuovo stabilimento della Centrale del Latte solo successivamente, cioè nell'autunno del 2002. Il problema sta nel fatto che per la costruzione della nuova Centrale occorrono quasi 27 mesi e con questi tempi la fine dei lavori dovrebbe essere prevista per dicembre 2004 o nei primi mesi del 2005. Una data ben lontana da quella del febbraio 2004, data che compare nel protocollo d'intesa con la Tav. Con la quale si potrebbe aprire, se già non si è aperta, una controversia molto lunga e dispendiosa.Inoltre in merito allo spostamento nell'area Mercafir dove attualmente è allocato l'ittico, esiste una domanda alla quale l'Amministrazione deve rispondere pregiudizialmente ad ogni ulteriore azione: il Comune si impegnerà economicamente alla ricollocazione degli operatori dell'Ittico? Le parole usate nel documento di indirizzi ovvero "il Comune di Firenze si impegna a provvedere alla ricollocazione del mercato ittico in tempi compatibili con la costruzione del nuovo stabilimento della Centrale" sono difficilmente interpretabili e non offrono le risposte attese.Altro punto di incertezza riguarda la copertura finanziaria di circa 85 miliardi che l'operazione nuovo stabilimento richiede, senza la quale non sarà possibile far partire nessun altra azione relativa al nuovo stabilimento con conseguente allungamento dei tempi.Punto essenziale prima che l'operazione privatizzazione possa prendere il via è conoscere in via definitiva il valore al quale verrà posta sul mercato la Centrale, che non può essere inferiore ai 150 miliardi. La cessione del pacchetto azionario entro l'anno in corso inoltre, per un operazione finanziaria adeguata, non può essere del 40-45% come indicato nel documento di indirizzi perché se fosse superiore al 30% la Centrale del Latte sarebbe costretta ad indebitarsi per la costruzione del nuovo stabilimento di circa 22 miliardi. Ed ancora su questo punto non è vero che la cessione immediata dell'intero pacchetto azionario sarebbe auspicabile per le finanze dei soci pubblici (come scritto nel documento di indirizzi), perché come più volte detto con il nuovo stabilimento si risparmieranno 5,5 miliardi l'anno per spese di produzione, e il valore della Centrale aumenterebbe sensibilmente.E' quindi necessario procedere alla seconda fase della vendita solo dopo il 2005 e non, come Firenze sembra intenzionata a fare dopo le pressioni ricevute, già nel 2003. E' quindi tutta da interpretare la frase del documento di indirizzi secondo la quale la seconda fase della cessione di quote "prenderebbe avvio nel 2003", una interpretazione che non offre anche su questo punto le certezze richieste.E' quindi inconcepibile che, come affermato dall'Assessore Tani in aula, si debba vendere entro il 2004 perché con la scadenza elettorale occorre portare a termine le operazioni già iniziate.E' invece inderogabile ed essenziale prevedere i criteri da applicare per la determinazione del prezzo di vendita della seconda tranche della Centrale solo dopo che lo stabilimento avrà iniziato la sua attività e vendere la seconda parte delle azioni solo dopo che il nuovo stabilimento sarà completato e funzionante.Altro punto dolente riguarda il partner privato che deve essere cercato con particolari garanzie da inserire nel bando, e che deve possedere caratteristiche industriali che possano garantire il futuro della produzione negli stabilimenti fiorentini cosa non semplice ma essenziale per il suo futuro.Elementi e domande, Sig. Sindaco, che aspettano risposte concrete e alle quali né il documento di indirizzi né la discussione in aula sono riusciti a rispondere.Domande che continuerò a porLe fino a quando non avrò risposte chiare.Cordiali salutiGabriele ToccafondiPalazzo Vecchio, sabato 23 giugno 2001