Esposto su un presunto piano per screditare la sanità toscana, "pieno sostegno" di Domenichetti (DS) all'assessore regionale Rossi

«Pieno sostegno all'assessore regionale alla sanità Enrico Rossi da parte del gruppo consiliare DS» è stato espresso dal vicecapogruppo Sandro Domenichetti. La vicenda riguarda l'esposto presentato alla procura di Firenze su un presunto piano per screditare la politica sanitaria toscana, attraverso il condizionamento di operatori e pazienti.«Se questo piano, che sarebbe stato elaborato dal management di aziende farmaceutiche private, risulterà vero - ha sottolineato Domenichetti - saremo di fronte ha un episodio gravissimo, ad una sfacciata e prepotente affermazione che il profitto privato è un obiettivo superiore al diritto alla salute. Si comincia a capire meglio l'uscita di un recente sondaggio, senza committente, da cui risultava una forte critica ai servizi sanitari toscani. Risultato che contrastava con altri sondaggi e soprattutto con il buonsenso e l'esperienza dei toscani».Secondo il vicecapogruppo dei DS «la Regione Toscana deve continuare sulla strada di servizi sanitari che erogano prestazioni, soprattutto farmaci, che abbiano una dimostrata utilità. Questo obiettivo si raggiunge con la cosiddetta "medicina dell'evidenza clinica" e con l'appropriatezza della prescrizione. E' necessario contrastare il "consumismo farmacologico" fonte di danni alla salute oltre che sperperare denaro pubblico. Innovazioni, nella organizzazione sanitaria, come le "Società della Salute", garantiscono prestazioni appropriate e adeguatezza delle prestazioni. Ruolo enfatizzato dalla presenza, in questi organismi, del Comune in quanto istituzione rappresentativa dei cittadini e titolare dello stato di salute della propria comunità».«Considerata la responsabilità sociale di imprese che hanno a che fare con la salute - ha concluso Domenichetti - invito le azienda farmaceutiche ad impegnarsi nella ricerca di nuovi prodotti, in progetti di educazione sanitaria e a collaborare alla formazione degli operatori sanitari. In questo modo si otterrà una collaborazione positiva con le istituzioni toscane: altrimenti si preannunciano momenti di conflitto, convinti come siamo che il diritto alla salute viene molto prima di quello del profitto». (fn)