E' nata l'Associazione degli Enti Locali per la cooperazione decentrata
Nel giorno in cui il mondo affronta una nuova guerra, un gruppo di comuni toscani ha dato vita ad un nuovo strumento che vuole invece creare le condizioni per costruire la pace. Si tratta di una associazione che riunisce gli enti locali impegnati nella cooperazione decentrata e che ha come obiettivi una gestione migliore e più efficiente delle risorse e l'attivazione di progetti sempre più mirati e coordinati.L'associazione è la conclusione di un percorso che ha visto, negli ultimi tempi, un sempre maggior impegno da parte degli enti locali nell'acceso dibattito sulla globalizzazione e sulle sue conseguenze sugli equilibri/squilibri mondiali. La cooperazione decentrata è senz'altro una delle risposte più significative che già numerosi comuni toscani cercano di dare, creando una fitta rete di relazioni, collaborazione, solidarietà e scambi culturali con le realtà che della globalizzazione stanno subendo le conseguenze più negative. La maturazione di questo percorso ha portato alcuni sindaci a sentire la necessità di creare uno strumento capace di dare forza e sistematicità all'impegno degli enti locali nel quadro di riferimento delle politiche dell'Unione Europea nei confronti dei paesi terzi, con la possibilità di gestire meglio le risorse e di attivare progetti sempre più mirati e coordinati nel quadro. Per questo sindaci e assessori di Firenze (era presente l'assessore alla cooperazione internazionale Simone Siliani), Dicomano, Lastra a Signa, Pelago, Pontassieve e San Piero a Sieve ieri hanno stabilito di costituire un'associazione degli enti locali per la cooperazione decentrata a cui potranno aderire altri comuni che ne condividono gli obiettivi.L'associazione costituirà un punto di riferimento per il territorio, veicolo e strumento di migliore comprensione delle problematiche legate allo sviluppo e alla cooperazione, oltre che delle risposte concrete che si possono dare in termini di interventi. Sarà struttura di supporto tecnico, oltre che di formazione per gli Enti Locali che operano nella cooperazione, e uno strumento di sensibilizzazione, magari attraverso l'attivazione e l'organizzazione di specifiche campagne.Si prevede quindi un nuovo futuro per la cooperazione decentrata. Un futuro in cui si supera la mera elaborazione di progetti affidati a specialisti del settore, certamente validi, ma talvolta separati dalle realtà locali. Si vuole invece coinvolgere cittadini, associazioni, giovani, scuole, mondo del lavoro nella costruzione di percorsi comuni che vadano ad incidere sia sulle comunità più svantaggiate di altri paesi che sulle nostre realtà locali per una riflessione e azione comune mirata all'elaborazione di un nuovo modello di sviluppo più equo e più solidale, che sta alla base della costruzione di un mondo di pace. (mf)