Bilancio, Tondi (UDC): «Manovra della giunta all'insegna dello slogan "più tasse per tutti"»

«La manovra di bilancio sarà tutta incentrata sull'aumento di tasse e imposte: una scelta inaccettabile». Il giudizio è del capogruppo dell'UDC Federico Tondi.«Le imposte - ha spiegato Tondi - aumentano in media del 13,7%, le tasse del 6,3%, si prevedono multe per oltre 10 milioni di euro con un incremento rispetto allo scorso anno del 76%, inoltre, i proventi dal settore sociale cresceranno del 22,6%, senza dimenticare lo scandaloso primato di oltre 22 milioni di euro destinati a consulenze esterne. L'amministrazione Domenici diverrà famosa in città come l'amministrazione delle tasse. Dopo l'ovonda, i grandi cantieri che partono dopo mesi di ritardi, i fallimenti delle gare di project financing per la tramvia, il flop del vigile di quartiere e le mancate privatizzazioni, l'ultima perla della sinistra è il bilancio per il 2003 fatto all'insegna dello slogan "più tasse per tutti"».Secondo il capogruppo dell'UDC «un bilancio così impostato risulta inemendabile in sede di dibattimento e inaccettabile sotto il profilo politico: a fronte di scelte che devono garantire adeguate politiche sociali senza mortificare lo sviluppo economico del nostro territorio, la sinistra riesce ad accrescere le spese del 14% rispetto allo scorso anno recuperando i soldi mancati grazie a nuove gabelle ed imposte».«Risulta ai limiti del patetico - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - indicare nei minori trasferimenti dello stato la causa degli aumenti di tasse e tributi se è vero che l'addizionale Irpef, passata dal 4,5% all'attuale 6,5%, porta in perfetto equilibrio i contributi dati rispetto allo scorso anno. C'è da dire piuttosto che la sinistra non coglie il senso della legge finanziaria, improntata, come ricorda la lettera Irpet del dicembre 2002 nel perseguire l'obiettivo di rilanciare i consumi delle famiglie, procedendo ad una detassazione da un lato e chiamando gli enti locali dall'altro ad una maggiore attenzione ai propri conti contribuendo sempre più al risanamento dei conti pubblici. In sostanza non sarà più accettabile il modello di ente locale capace solo di spendere soldi ben sapendo poi che tanto lo stato provvederà con i suoi trasferimenti. Una valutazione negativa, almeno in questa fase recessiva e di grande incertezza mondiale, viene anche dalla proposta di introdurre una tassa per i turisti, la famosa "tassa di scopo": crediamo infatti che i settori capaci di portare ricchezza a Firenze debbano essere incentivati e non sottoposti ad ulteriore penalizzazione. D'altra parte, se Firenze è la città in cui si pagano addirittura i conti di manifestazioni che non portano niente alla città, come il recente Forum Sociale Europeo, è impensabile che delle tasse e gabelle si chiedano su chi invece porta ricchezza. A proposito delle spese del Sfe è da notare che i quattro giorni di manifestazioni ed incontri spesati dal Comune saranno pagati dai fiorentini con la "tassa sul morto" che copre quasi per intero gli 872.000 euro».«Ma il fallimento amministrativo della sinistra - ha concluso Tondi - si evince da un altro dato che pesa in modo significativo sui conti comunali: il numero di residenti che vivono a Firenze diminuisce, a testimonianza del fatto che la città diviene sempre più invivibile e così un numero sempre minore di cittadini deve sobbarcarsi l'onere di sostenere i costi di una serie di servizi rivolti ai turisti che invece tendono ad aumentare». (fn)