Le fiabe per l'interculturalità. L'assessore Lastri: "insegnamole ai bambini". Alle 12,00 l'adesione allo sciopero per la pace

Ottimo successo per il Convegno internazionale "Si racconta. Storia e storie delle Mille e una notte" in corso fino a domani sera al Palaffari in piazza Adua, 1 che finora ha raccolto più di 800 iscrizioni. Il convegno si articola non solo sugli interventi dei relatori ma anche su canti, fiabe, filmati e rappresentazioni teatrali.Le Mille e una notte risalgono all'VIII secolo e fino al XIII secolo sono state affidate alla tradizione orale dei cantastorie. In seguito sono state raccolte in alcuni quaderni. Il cuore delle Mille e una notte sono le storie d'amore. Quando le storie nacquero a Baghdad, la popolazione in città era più di un milione e c'erano cantastorie in tutti i quartieri. Col trascorrere dei secoli si sono diffuse in tutti i Paesi di religione musulmana e attualmente sono raccontate dai cantastorie in alcuni caffè, durante la pausa fra la preghiera della mattina e quella della sera che per i mercanti era un momento di riposo."Le Mille e una notte – ha commentato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri – rappresentano una fiaba di educazione interculturale; l'incontro fra la cultura orientale e quella occidentale, fortemente presenti nelle nostre città e quindi si tratta di un percorso molto moderno ed attuale. È la dimostrazione di come attraverso le fiabe sia possibile dialogare e fare pace. Bisogna fare in modo che nelle nostre scuole, nei luoghi dell'educazione e della cultura si possa trasmettere ai nostri bambini e ai nostri ragazzi quel senso del dialogo, del confronto, del rispetto degli altri e soprattutto della conoscenza delle diversità. Credo che solo in questo modo sia possibile far capire a tutti la necessità di rispettare tutte le culture".E nel rispetto di questi principi, alle 12,00 l'assessore Lastri ha chiesto che venisse osservato un momento di silenzio in segno di adesione al quarto d'ora di sciopero proclamato in tutta Europa per la pace e contro la guerra.L'intervento del professore Franco Cardini ha illustrato la realtà storica che ha permesso di arrivare alla situazione attuale, in pieno clima di pre-guerra. "Le mille e una notte – ha commentato il professore Cardini – sono l'incontro fra l'Oriente e l'Occidente, fra l'Europa e l'Asia. Attualmente, però, dopo la guerra fredda, le cose sono cambiate. L'Occidente si è detto fautore della libertà per l'Oriente ma tutto ciò è assolutamente ridicolo. La storia è complessa ed è disseminata di episodi che l'hanno malvagiamente reinventata. Tutto questo è falso e serve solo ad assicurare l'egemonia sul petrolio e su certe aree geografiche".Uno dei protagonisti delle Mille è una notte è il Califfo. Questa figura è stato oggetto di studio da parte del professore Vinicio Ongini, esperto di intercultura del ministero dell'istruzione. "Il Califfo di Baghdad è un personaggio delle fiabe e della storia che è realmente esistito – ha spiegato il professore Ongini –. Regnava al tempo di Carlo Magno. Si racconta che amava travestirsi con umili abiti per mescolarsi al suo popolo insieme al Primo Ministro per capire come vivevano i suoi sudditi e cosa pensavano. Una sera, incontrò un falso Califfo accompagnato da un falso Primo Ministro".Hafida Favret, ricercatrice e interprete del folclore orale infantile del Magreb ha cantato la canzone di Shaharazad raccontando la sua storia. "È la storia della figlia di un visir a cui fu chiesto di sacrificarsi insieme alla sorella, al re malvagio, che ogni sera si faceva accompagnare da una vergine che poi uccideva. Shaharazad, però, studiò un piano: prima di concedersi raccontò una lunga storia al re che rimase affascinato e alla fine si addormentò. Questo continuò per mille notti; la notte seguente Shaharazad e sua sorella furono liberate".Le fiabe delle Mille e una notte sono le protagoniste anche di tre mostre che saranno inaugurate questa sera all'Istituto Francese in piazza Ognissanti, 2 e saranno visitabili su prenotazione fino al 15 aprile. Domani sera, alle 21,30 sempre all'Istituto Francese, sarà proiettato il film di Nacer Khemir "Le collier perdu de la colombe".Il regista Naser Khamir ha raccontato una storia dove protagonisti erano un malvagio re, un pescatore ed un teschio. Il pescatore diceva al re che il teschio, abbandonato sulla riva, parlava. Ma il teschio non volle parlare alla presenza del re che mantenne la promessa e tagliò la testa al pescatore. La sua testa rotolò un anno intero e alla fine raggiunse il teschio e gli chiese: "chi ti ha portato qui?". "La parola" rispose il teschio."La parola è il legame fra tutti gli esseri, è il dialogo fra i popoli – ha spiegato Naser Khamir –. Fino a quando si continuerà a parlare si impedirà alla morte di agire. Nelle Mille e una notte sono tanti i racconti dove la parola esiste per mantenere la vita. Col trascorrere dei secoli i racconti delle Mille e una notte sono stati corrotti e con l'arrivo delle due Guerre Mondiali, della televisione e della radio i cantastorie sono quasi scomparsi. Sono rimasti avvolti da un alone di mistero: poco si sa di loro". (uc)PALAZZO VECCHIO, 14 Marzo 2003