Le Mille e una notte: da fiaba a strumento per cercare la pace grazie alla ricerca interculturale

Il 14 e il 15 marzo al Palaffari in piazza Adua, 1 sono di scena le favole, grazie al convegno internazionale "Si racconta. Storia e storie delle Mille e una notte" promosso dall'assessorato alla pubblica istruzione con la consulenza tecnica di Vinicio Ongini, esperto di intercultura presso il ministero dell'istruzione. L'iniziativa fa parte anche del progetto "Le chiavi della città" per contribuire, anche nei bambini, alla crescita di una coscienza e di una sensibilità multiculturale attraverso la lettura, promuovendo lo scambio di esperienze."Obiettivo del convegno – ha sottolineato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri – è di approfondire tutti i significati delle Mille e una notte. Dev'essere approfondito il tema della pace, soprattutto in questi giorni difficili e inquietanti dove si vedono solo nuvole di guerra. Speriamo di vedere ancora volare i tappeti sopra Baghdad e non gli aerei portatori di morte. Ci affidiamo alla forza persuasiva di Shahrazad, fatta di cultura e di parole".Si tratta della seconda edizione del convegno "Chi vuole fiabe, chi vuole? Voci e narrazioni di qui e d'altrove" che nel mese di novembre del 2001 ottenne un ottimo successo e le premesse sono più che positive. Molti i partecipanti da tutta Italia ma anche da altri Paesi. Sono infatti già 800 le iscrizioni pervenute alla segreteria che hanno richiesto un'ulteriore sala da 300 posti che sarà collegata con una televisione a circuito chiuso.Il Convegno rappresenta la conclusione di un lungo percorso didattico durato quasi un anno e mezzo. Un'approfondita ricerca che fa riferimento al patrimonio narrativo delle diverse culture del mondo.Fra i partecipanti al convegno, non ha potuto assicurare la sua presenza il giornalista di La Repubblica inviato a Baghdad Magdi Allam che ha spedito un saluto, un augurio e un VHS dal titolo "Il cielo sopra Baghdad".Ma le Mille e una notte, oltre al convegno, comprendono anche altre iniziative: mostre e rassegne cinematografiche presso l'Istituto Francese in piazza Ognissanti.Importante infatti è stato il contributo offerto dall'Istituto Francese di Firenze e dal direttore Jerome Bloch."Dopo lo scorso anno, abbiamo deciso di proporre un nuovo momento di incontro – ha commentato l'assessore Lastri – sempre parlando delle fiabe. Non si parla di educazione interculturale solo ai convegni ma anche attraverso adeguati percorsi didattici".Numerose le scuole che si sono già prenotate per visitare le mostre che saranno inaugurate tutte venerdì sera e saranno aperte fino al 15 aprile dal lunedì al sabato. Tutte le mostre sono accessibili su prenotazione.La mostra di Nacer Khémir "I sessanta nomi dell'amore" illustra sessanta tavole di calligrafia araba che descrivono e definiscono altrettanti diversi significati della parola amore.La mostra di Joan Rundo "Shahrazad si fa bella" è una rassegna di oggetti utilizzati dai personaggi femminili dei racconti delle Mille e una notte e tuttora in uso tra i popoli del mondo arabo. Un lungo percorso di conoscenza storica e culturale.Elena Borio Silling ha invece curato una raccolta di libri delle Mille e una notte che normalmente sono conservati e letti nella Biblioteca Globelivres di Losanna. Cento libri in quaranta diverse lingue dedicati a bambini e ragazzi e conservati in un magico baule. Alì Babà, Sinbad il marinaio, la Principessa, Aladino, il Genio ma anche Topolino e gli altri amici di Walt Disney sono solo alcuni dei personaggi che animano le fiabe.Sabato 15 marzo alle 21,30 con ingresso libero ma con prenotazione obbligatoria sarà proiettato il film di Nasser Khémer "Le collier perdu de la colombe" in lingua originale e sottotitoli in italiano. Sarà presente anche l'autore.Le Mille e una notte, nate in India, scritte in Persia, raccolte nel mondo arabo, trascritte, tradotte, tradite, adottate prima in Francia e poi in tutta Europa e in tutto l'Occidente sono il frutto di incroci, di scambi, di contaminazioni.Secondo la tradizione, nel mondo arabo, il trascorrere del tempo non veniva scandito dal succedersi dei giorni, bensì delle notti e quindi, le Mille e una notte rappresenterebbero un lasso di tempo ben consistente.Ogni popolo sembra riconoscersi in un autore o in un libro. I Greci nell'Iliade, gli Spagnoli in Don Chisciotte, gli Italiani nella Divina Commedia o forse in Pinocchio. Ma quale Paese si riconosce nelle Mille e una notte? A quale popolo appartiene il libro delle Mille e una notte? È davvero un libro arabo? E perché suscita tanto fascino nel lettore occidentale? In quali e quanti modi sono state raccontate le Notti? Nei libri per bambini, nei cartoni animati, nel cinema, nel teatro, nella musica. Che influenza hanno avuto sulla nostra e sulle altre letterature? E infine è possibile fare educazione interculturale attraverso le Mille e una notte?Facciamo dunque un viaggio a Baghdad: perlomeno immaginario. Vi scopriremo un mondo vivo, immerso nella vita quotidiana. È un Islam diverso da ciò che si può osservare oggi, ricco di tentativi sorprendenti di dialogo tra Oriente e Occidente.Per conoscere tutti i segreti delle favole, e l'intero programma del convegno è attivo anche un sito Internet: http://www.idest.net/milleunanotte/. (uc)PALAZZO VECCHIO, 12 Marzo 2003