Bilancio, Checcucci (AN): «Il deficit è il risultato di scelte politiche sbagliate in tre anni e mezzo di giunta Domenici»

«Nessuna spesa incomprimibile, solo scelte politiche e amministrative errate hanno condotto all'attuale deficit di bilancio. E per tutto questo, adesso, secondo Palazzo Vecchio dovrebbero pagare i cittadini? Sarebbe un'ingiustizia». Lo ha detto la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Si tratta del penultimo bilancio di questa giunta - ha ricordato la consigliera di Alleanza Nazionale - e le scelte politiche di questa amministrazione sono ormai evidenti. La decisione di aumentare la pressione fiscale dietro il pretesto di spese incomprimibili per l'85% del bilancio è tutta da dimostrare. Infatti, il piano dei servizi e le esternalizzazioni che avrebbero potuto fornire un'opportunità di risparmio su alcune di queste voci di spesa sono state sacrificate alla volontà politica di non innescare tensioni sindacali che forse questa maggioranza, ad un anno mezzo dalle elezioni, non avrebbe retto. Quanto alle privatizzazioni questo bilancio conferma l'incapacità di portare a termine scelte strategiche sulle società partecipate:il fatto di avere iscritto in bilancio 18 milioni di euro rispetto ai 50 dello scorso anno, di cui soltanto venti realizzati quest'anno, dimostra come anche su questo versante si sia rinunciato a scelte che vanno nella direzione di maggiore efficienza ed economia».«Quest'anno, in compenso - ha proseguito la Checcucci - oltre all'aumento dei proventi delle multe, che rappresentano una delle principali entrate, avremo anche la cosiddetta "tassa sul defunto". Questa amministrazione farà pagare l'inaccettabile cifra di 150 euro a defunto. Queste sono le scelte e di queste l'amministrazione dovrà rispondere. L'attesa messianica del vicesindaco Matulli di aiuti da parte dello Stato, per il trasferimento degli oneri dell'istituto tecnico industriale, e da parte della Regione per la tassa di scopo, oltre ad essere infondati richiamano un modo di pensare che poco ha a che fare con il tanto decantato federalismo del titolo quinto della costituzione. Federalismo che invece richiederebbe l'assunzione di responsabilità delle scelte che si fanno e non lo scaricare le proprie colpe sul "governo cattivo». (fn)