Consolato Usa, Domenici annuncia il "no" degli Usa al parziale ripristino del traffico. Ora la questione torna in commissione
Le autorità statunitensi non hanno accolto la proposta di ripristinare il traffico su una sola corsia in lungarno Vespucci e Corso Italia, dopo la pedonalizzazione dell'area intorno al consolato Usa per motivi di sicurezza. Ed ora gli obiettivi dell'amministrazione comunale per risolvere il problema della viabilità nella zona sono due: da subito l'alleggerimento del traffico nelle strade più penalizzate, soprattutto via Montebello, ricorrendo magari al parziale ripristino della ztl; più a lungo termine il trasferimento della sede consolare in un luogo più adeguato, vista anche la rinnovata disponibilità in questo senso da parte americana. Le possibili soluzioni saranno affrontate nella prossima riunione della sesta commissione consiliare, presenti anche i rappresentanti dei comitati cittadini.Lo ha detto il sindaco Leonardo Domenici, intervenendo oggi sull'argomento in consiglio comunale. "Non comprendo fino in fondo perché da parte delle autorità statunitensi non sia stata accolta la proposta di riaprire il traffico su una sola corsia di marcia, così come noi avevamo proposto fin dalle prime riunioni e come richiesto anche da alcuni consiglieri comunali ha spiegato il sindaco Come mi ha riferito lo stesso prefetto Serra, a Milano questa soluzione è stata accettata; inoltre ritenevo che la costante presenza delle forze dell'ordine fosse una garanzia. Ma può darsi che la situazione di Firenze sia diversa da quella del capoluogo lombardo"."Detto questo ha continuato Domenici penso però che non sia possibile adottare un provvedimento unilaterale, dopo il parere negativo degli esperti della sicurezza del dipartimento di Stato americano. Questo anche tenendo conto del particolare momento che stiamo attraversando, che non credo possa consentire di forzare la situazione. Credo anche che sbaglierei, e sbaglierebbe chi lo facesse, se scambiassi la mia personale avversione per la politica estera del presidente Bush con i problemi della sede diplomatica fiorentina".Il sindaco ha ripercorso la vicenda legata alla pedonalizzazione dell'area intorno al consolato, dalla prima richiesta delle autorità Usa fino ai due incontri con lo stesso ambasciatore americano, ed ha ribadito che il provvedimento non è stato adottato alla luce di fatti o prove specifiche per possibili rischi, ma come misura applicativa di un indirizzo generale a tutela della sicurezza delle sedi diplomatiche statunitensi. "Il dipartimento di stato ha detto Domenici ha già chiuso in passato il Italia diverse di queste sedi, per esempio Venezia. Ho la sensazione che il problema per Firenze sia non legato esclusivamente a problemi di sicurezza, ma in parte anche alla pressione da parte di Washington per ridimensionare le presenze all'estero, anche tenendo conto delle spese sostenute in questo particolare momento. La stessa commissione consiliare che si è occupata del problema ha riconosciuto l'importanza di mantenere a Firenze la sede del consolato. Io sono convinto della necessità di preservare questa presenza nella nostra città, e credo che le soluzioni da adottare debbano tenere conto anche di questo aspetto". (ag).