Bilancio, il vicesindaco Matulli replica ad An: "La Finanziaria ha ridotto di 10 milioni di euro i trasferimenti statali"

"La riduzione dei trasferimenti per effetto della Finanziaria 2003, ha fatto venir meno 10 milioni di euro dell'addizionale Irpef per effetto della sua applicazione allo 0.5 per mille, come era prevista nel bilancio 2001-2003". Lo afferma il vicesindaco e assessore al bilancio Giuseppe Matulli in risposta a esponenti di Alleanza nazionale che, nel corso di una conferenza stampa, avevano evidenziato che erano solo 2 i milioni di euro in meno trasferiti dallo Stato."Firenze – ha detto ancora il vicesindaco Matulli – è stata penalizzata perché meno ‘fiscale' di tutti i Comuni che quell'addizionale imposero appena autorizzata dalla legge. I circa 2 milioni di cui parla An riguardano la riduzione secca dei trasferimenti, che proseguirà con 3 milioni di euro nel prossimo anno, cui si aggiunge la riduzione del rimborso delle spese che il Comune sostiene per la vigilanza degli uffici giudiziari. Sono di più difficile calcolo le diminuzioni dei contributi regionali, relativi alla spesa sociale, per effetto delle riduzioni dei trasferimenti alla Regione"."Deve sommarsi – ha aggiunto il vicesindaco Matulli – il taglio del 30% dei fondi statali per il contributo a sostegno alla locazione, il cui significato sociale è nell'annuncio del sottosegretario Martinat, secondo il quale ‘nel futuro quei fondi dovranno essere reperiti dai Comuni attraverso un aumento dell'Ici'. Completano il quadro gli annunci dei tagli alle legge 285 (Legge Turco) sull'assistenza sociale. Infine il mancato finanziamento del fondo per il rimborso Iva ai Comuni, lascia sulle spalle del Comune di Firenze 5 milioni di euro di Iva non recuperabili per il solo contratto con la Quadrifoglio Spa".Il vicesindaco Matulli ha replicato anche alla consigliera Checcucci (An), sul presunto eccesso di incarichi professionali: "La previsione di altri 22 milioni di euro per incarichi professionali è contenuta nel bilancio di previsione per gli investimenti del 2003. Non si tratta quindi di spesa corrente, ma di doverose previsioni, pari a circa il 10% delle spese per opere pubbliche che corrispondono alle spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, ecc. Spese che spesso, in sede di bilancio assestato, risultano inferiori perché una parte di quelle funzioni possono venire assolte direttamente dalla struttura comunale"."Dal punto di vista politico – ha concluso il vicesindaco Matulli – è da sottolineare il problema dei tagli riguardanti la spesa corrente, quella di più difficile compressione, e non quella in conto capitale che è determinata dalle opere pubbliche da realizzare e non dai costi di gestione dell'ente".(fd)