Strada intitolata a Giovanni Gentile, lettera aperta di Grazzini (FI) a sindaco e consiglio comunale
Questo il testo della lettera aperta del consigliere di Forza Italia Graziano Grazzini:«Ill.mo Sig. SindacoPresidente Consiglio ComunaleColleghi Consiglieri ComunaliIn questi giorni il concittadino dott. Giovanni Gentile ha proposto, dalle colonne di un giornale e poi ripreso da Giovanni Pallanti su "La Nazione", di intitolare nella nostra città, una strada a Bruno Fanciullacci ed una al proprio omonimo nonno-filosofo, ucciso per l'appunto dal Fanciullacci.A nessuno sfugge l'originalità e l'enorme valenza simbolica del gesto che mi sembrerebbe quantomai opportuno e significativo.Infatti anche nella nostra città, in ricorrenze particolari o in certe iniziative, si ripresenta puntuale il dilemma mai risolto del riconoscimento del valore civile o culturale di uomini che assunsero responsabilità durante nel periodo fascista. Da questo punto di vista lo spessore culturale del filosofo Gentile è ormai suffragato dalla storia. Il luogo deputato alla formazione e produzione di cultura, la scuola, ha visto nell'impianto della riforma che porta il suo nome l'intervento sistematico più significativo della sua storia. Va anche sottolineato come Giovanni Gentile abbia aiutato e protetto nel ventennio collaboratori e studenti antifascisti ed ebrei.Il suo uccisore, il partigiano comunista Bruno Fanciullacci, durante il periodo della lotta di liberazione fu catturato e sottoposto a sofferenze disumane per costringerlo a rivelare i nomi dei compagni in lotta contro il regime. Eroicamente affrontò le torture e la morte conseguente senza far nomi e presumibilmente salvando la vita a molti compagni.Più di cinquant'anni dopo, attivarsi per una contestuale intitolazione di due strade a questi uomini , credo che da parte sua , Signor Sindaco, possa rappresentare non solo un contributo alla riconciliazione e pacificazione ma la più nobile ed eloquente chiusura della fase del dopoguerra a Firenze. Anche perché nuove sfide sono all'orizzonte ed il compito di tutti noi è, senza dimenticare niente, impegnarsi seriamente e serenamente su di esse.10/3/2003Graziano Grazzini»(fn)