«Più spazio alle donne nelle cariche elettive», risoluzione della Margherita per modificare lo statuto regionale

Una risoluzione che invita il sindaco a «farsi promotore di una istanza presso la Regione Toscana che permetta l'inclusione nello statuto regionale di una norma che traduca i nuovi orientamenti costituzionali ed europei atti ad assicurare alla donne un accesso consistente alle cariche elettive» è stata presentata dai consiglieri del gruppo DL-Margherita Lavinia Balata Orsatti, Riccardo Basosi, Gianni Conti, Vittorio Foti, Simone Menci.«Con questo atto - ha spiegato il capogruppo di DL-Margherita Riccardo Basosi - abbiamo voluto festeggiare in modo non solo formale l'8 marzo con un riconoscimento politico del valore e dell'importanza della presenza femminile nelle istituzioni come modo concreto per sostenere il processo di sviluppo della democrazia e, in questo particolare momento, della pace».« Lontane ormai dalle eco prettamente femministe e rivendicando un "diritto alla differenza" piuttosto che l'uguaglianza dei sessi - ha sottolineato la responsabile della commissione per le pari opportunità di DL-Margherita Federica Giuliani - forti del ruolo che rappresentiamo all'interno della società, dell'indipendenza conquistata negli ultimi decenni, avvertiamo come inderogabile un deciso intervento del legislatore che rinnovi e che finalmente assicuri alle donne quella parità non più solo sostanziale ma soprattutto materiale. Tale innovazione non può non passare dalla politica e dai partiti che devono essere i primi sostenitori di questo forte appello che viene dalle donne. Abbiamo di fronte quella che la commissione del parlamento europeo per i diritti della donna definisce la "piramide" del potere che vede alla base già un esiguo numero di donne presenti nelle istituzioni, poi escluse quasi totalmente via via che ci si avvicina alle posizioni di vertice. Quante donne guidano la segreteria di un partito? Quante sono ai vertici istituzionali? La lista è notoriamente lunga a favore degli uomini. Ma se ammenda va fatta bisogna ricordare che le donne rappresentano anche il 52% dell'elettorato: è arrivato quindi il momento che noi per prime ci si attivi con un atteggiamento più determinato, ricercando e rinnovando quel forte spirito di solidarietà che ci caratterizza».«La recente modifica dell'articolo 51 della costituzione che ha introdotto il principio delle pari opportunità - ha ricordato il consigliere Vittorio Foti - costituisce il compimento e la conclusione di un lungo ed arduo cammino percorso in poco più di un secolo da parte dell'umanità per elevare la condizione femminile ad una effettiva e completa parità con l'uomo. Con la risoluzione chiediamo ora una presenza più forte delle donne nelle cariche elettive». (fn)Questo il testo della risoluzione:- Vista l'importante modifica dell'art.51 della Costituzione recentemente votata all'unanimità dal Parlamento italiano che introduce il principio delle pari opportunità tra donne e uomini atta a stimolare in senso positivo processi di incremento della presenza delle donne nel mondo sociale e ancor più in quello politico;- Vista la nuova formulazione dell'art.117.6 comma della Costituzione che impone alle regioni di rimuovere con proprie leggi gli ostacoli che impediscono la piena parità fra uomini e donne nella vita sociale e in particolare promuovere la parità d'accesso alle cariche elettive fra questi;- Visto l'art.23 della Carta Europea dei diritti fondamentali dell'uomo che assicura la parità fra uomini e donne anche attraverso misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sotto rappresentato, ritenuto ai sensi dell'art.6.2 del trattato sull'Unione Europea principio generale del diritto comunitario;- Dato la presenza nello Statuto della Valle d'Aosta di una norma specifica che obbliga i partiti a presentare liste con la presenza di candidati di entrambi i sessi, norma che impugnata dal Governo in quanto ritenuta incostituzionale è stata invece rigettata dalla Corte Costituzionale;- Considerata l'esperienza francese che attraverso le "quote" ha visto un sensibile incremento della presenza delle donne nelle municipalità;- Dato l'innegabile persistente situazione di squilibrio nella presenza dei due sessi nelle assemblee rappresentative a sfavore delle donne anche nel ns. paese;SI INVITA IL SIGNOR SINDACOa farsi promotore di una istanza presso la Regione Toscana che permetta l'inclusione nello Statuto regionale, al momento oggetto di revisione ad opera del Consiglio regionale, di una norma che traduca i nuovi orientamenti costituzionali ed europei atti ad assicurare un accesso consistente alle cariche elettive alle donne,a fronte di una disparità evidente cui oggi corrisponde una profonda esigenza di riequilibrio.Firenze, 8 marzo 2003