Città d'arte e ticket, l'assessore Becheri: "Necessari provvedimenti ad hoc"
"Per le città d'arte sono necessari provvedimenti ad hoc. Su questo non ci devono essere equivoci". L'assessore al turismo Emilio Becheri torna su uno degli argomenti affrontati nel convegno organizzato lunedì scorso da Confcommercio al Palacongressi, presente anche il ministro all'ambiente Altero Matteoli. "Il problema dei ticket ha detto l'assessore Becheri durante il convegno, è stato toccato di sfuggita e nessuno ha replicato quando ho esposto le motivazioni per le quali a Firenze, Roma, Venezia erano stati previsti dei ticket. Per una valutazione del problema credo sia necessario conoscere i fatti e considerare come i visitatori della città di Firenze possano essere distinti in due grandi categorie: coloro che pernottano in città e gli escursionisti che vi permangono solo poche ore e poi si recano a pernottare altrove. Si tratta di gruppi di persone che esigono servizi completamente diversi e che spesso, invece, si considerano indistintamente come turisti"."Il dato più importante che è emerso dalla riunione ha precisato l'assessore Becheri è che alla fine del suo intervento Matteoli ha detto in modo esplicito che bisogna pensare, a livello di governo, ad un sostegno particolare alle città d'arte perché conservino la loro struttura e le loro tradizioni, riconoscendo la necessità di strumenti aggiuntivi per il sostegno di iniziative ad hoc ed in particolare per iniziative di carattere strutturale. Una necessità che va al di là di logiche partitiche. Nel dibattito che si è svolto sembra centrale perciò, l'affermazione del ministro che ha invocato provvedimenti ad hoc per le città d'arte. Essere d'accordo su questo punto, come io lo sono, è già un buon punto di partenza. E' questo il fatto più innovativo dell'incontro rispetto al quale è sembrato convenire anche il presidente Confcommercio Billé, che peraltro non ha preso alcuna posizione contro i ticket sui bus turistici, pur dicendo che bisogna prima di tutto riqualificare i centri storici delle città minori'. E' noto che i flussi escursionisti e i molti pendolari che lavorano in città determinano servizi e costi aggiuntivi senza alcuna contropartita, perché le tasse si pagano nella località di residenza. A fronte di questa situazione appare normale che si pensi a una tassa di scopo o a qualche altro provvedimento per interventi a favore delle città d'arte da imporre a chi ne fruisce".(fd)