Cittadini extracomunitari e apolidi al voto per eleggere un loro consiglio: presentata proposta dai capigruppo della maggioranza di Palazzo Vecchio
Presto gli oltre 25 mila cittadini extracomunitari e apolidi che risiedono nel Comune di Firenze potrebbero votare il loro "Consiglio degli stranieri".I capigruppo della maggioranza di Palazzo Vecchio hanno presentato due distinte delibere: una prevede la modifica dello statuto comunale per adeguarlo a questa novità e l'altra, ovviamente, contiene il regolamento di questo nuovo organismo.«Se tutto andrà bene - ha spiegato il capogruppo dei DS Ugo Caffaz presentando le due delibere insieme a Vittorio Foti e Riccardo Basosi (Margherita), Giovanni Fittante ("Insieme per l'Ulivo in Toscana") e Gregorio Malavolti - già dopo l'estate questi cittadini potrebbero essere chiamati alle urne per eleggere la loro assemblea. Con un suo rappresentante che siederà nel Salone dei Duecento, nell'aula degli eletti del Comune, senza diritto di voto ma con diritto di parola».Il "Consiglio degli stranieri" potrà essere votato da tutti gli stranieri extracomunitari e dagli apolidi e sarà composto da 23 membri, in rappresentanza di tutte le aree geografiche: Africa, Asia e Oceania, America, Europa non comunitaria e apolidi. Questa assemblea elettiva approverà proposte e richieste da sottoporre all'amministrazione comunale: consiglio comunale e giunta saranno tenuti a esaminarle entro e non oltre 60 giorni dalla loro presentazione.Per votare sarà necessario aver compiuto diciotto anni di età, dimostrare di essere stranieri o apolidi, avere un regolare permesso di soggiorno, valido o in corso di rinnovo o la carta di soggiorno, essere iscritti all'anagrafe del Comune da almeno un anno oppure lavorare o studiare da almeno un anno nel territorio comunale.«Si tratta di un atto dovuto nei confronti dei cittadini extracomunitari e degli apolidi - ha aggiunto il capogruppo dei DS - siamo per la globalizzazione dei diritti»«C'è molto interesse nei confronti di questo organismo da parte dei cittadini stranieri - ha rilevato Vittorio Foti - con questo consiglio Firenze sarà ancora di più una città del mondo».«La proposta di costituire questo consiglio - ha detto Giovanni Fittante - è un atto di democrazia importante che pone il Comune di Firenze ancora una volta all'avanguardia nell'ambito dell'allargamento della partecipazione democratica nelle istituzioni. Ancora una volta Firenze dimostra di essere una città con una grande sensibilità culturale e democratica. Con questa iniziativa l'Ulivo fiorentino ha dato un contributo fondamentale in questa direzione». (fn)