Ottimo successo per il "V-day": 1000 persone al Saschall. L'assessore Lastri: "quasi 1200 donne si sono rivolte ai Centri Antiviolenza"

Mille persone ieri sera al Teatro Saschall hanno partecipato alla serata di solidarietà in sostegno dei progetti di quattro organizzazioni toscane che si occupano di violenza contro le donne: "Artemisia – Centro donne contro la violenza Catia Franci di Firenze"; "Rawa-Afghanistan"; "Centro Antiviolenza La Nara Prato"; "Centro Donna Grosseto"."I Monologhi della vagina" sono stati interpretati da 22 donne: attrici, cantanti e noti personaggi del mondo dello spettacolo.Durante la serata, sul palco è salita anche l'assessore alla pubblica istruzione e alle pari opportunità Daniela Lastri per dare un contributo alla discussione del problema della violenza sulle donne in Toscana indicando i dati relativi agli otto centri antiviolenza gestiti da donne."Anche in Toscana il problema della violenza sulle donne è emerso in maniera drammatica – ha commentato l'assessore Daniela Lastri –. Lo testimoniano i rapporti degli otto centri situati a Firenze, Prato, Arezzo, Grosseto, Viareggio, Pisa, Livorno e Piombino. Durante il 2002 sono state 1189 le donne che si sono rivolte a questi centri per chiedere aiuto. Ogni giorno, più di tre donne decidono di porre fine a una relazione dominata dalla violenza e per una donna lasciare un partner violento può essere anche pericoloso e difficile".Sono molteplici le forme di violenza di cui possono essere vittime le donne. La violenza infatti può essere fisica, sessuale, psicologica o economica.Per fornire anche un'adeguata accoglienza alle donne, alcuni Centri Antiviolenza gestiscono anche Case Rifugio il cui indirizzo è segreto per fornire il massimo grado di protezione e sicurezza alle donne che subiscono violenza e ai loro figli."I Centri non forniscono assistenza solo alle donne ma anche ai loro figli – ha proseguito l'assessore – poiché i bambini, anche se non sono maltrattati direttamente, soffrono nel vedere la madre picchiata e insultata. Assistere alla violenza può provocare traumi pari al maltrattamento diretto e favorire il ciclo intergenerazionale della violenza".I Centri Antiviolenza e le Case delle Donne sono luoghi di protezione, tutela e cura, dove è possibile, con l'aiuto delle operatrici, iniziare un nuovo progetto di vita libero dalla violenza. (uc)PALAZZO VECCHIO, 4 Marzo 2003