Casa spa, interrogazione di Checcucci (AN)
«Su Casa spa ci sono molte ombre e poche luci». Il giudizio è della consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «Stando alle dichiarazioni trionfalistiche dell'assessore Albini - ha spiegato la Checcucci che su "Casa spa" ha presentato un'apposita interrogazione - la società fiore all'occhiello della giunta Domenici avrebbe già dovuto essere operativa. E invece cosa sta accadendo? Come mai tanta fretta per costituire una società per azioni per il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica per poi doversi fermare prima di nascere?»«Proprio in queste ore - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - si attende che l'architetto Venturi, amministratore straordinario dell'Ater, decida se firmare le delibere di attribuzione ai Comuni dei beni immobiliari dell'Ater. Qualunque sarà la scelta non solo vi potrebbero essere gravi ripercussioni e implicazioni sotto l'aspetto fiscale e contabile, ma il peggio è che tali rischi non sono stati affatto affrontati e ponderati prima di far partire l'operazione. L'approssimazione e la superficialità che caratterizza i nostri amministratori non ha limite. Troppi sono i misteri che avvolgono la vicenda e che fanno davvero pensare male».«Un'apposita delibera regionale - ha sottolineato la Checcucci - stabiliva che il passaggio dei beni ai comuni avvenisse contestualmente allo scioglimento dell'Ater, così come la gestione dei beni demaniali. Da allora di mesi ne sono trascorsi molti, e la delibera regionale del 20 febbraio scorso invece che prevedere lo scioglimento dell'intero Ater, condicio sine qua non per il trasferimento degli immobili ai comuni, scioglie il solo ramo operativo di Firenze, dovendo l'Ater continuare a gestire i beni dell'area empolese. In definitiva l'Ater c'è tuttora e il trasferimento dei beni non è avvenuto. Quindi, a cosa serve "Casa spa"? Perché si è fatta una corsa contro il tempo per costituirla se ancora non è in grado di operare? Lo stesso architetto Venturi sembra aver chiesto un parere giuridico-fiscale all'agenzia delle entrate che, prima di esprimersi e stante la complessità e la novità giuridica della vicenda, vorrà verosimilmente attendere un parere del ministero dell'economia».«La delibera regionale - ha concluso - afferma, in modo truffaldino e poco lungimirante, che saranno trasferiti gli immobili ma senza i mutui contratti con la cassa depositi e prestiti che vi gravano. Ragionevolmente, non potrebbe fare altrimenti, la cassa depositi e prestiti chiederà adeguate garanzie nei bilanci dei Comuni. Insomma, que-sta società nata per gestire case, per ora si trova a gestire soltanto problemi di natura finanziaria, contabile ed amministrativa. Se il buon giorno si vede dal mattino non c'è da stare allegri». (fn)