A Firenze nasce l'osservatorio per le trasformazioni della città. Tra le iniziative l'incontro su "Bellezza urbana di Firenze - Bellezza metropolitana di Firenze" con Jean Nouvel e Adolfo Natalini
A Firenze è in atto un grande processo di rinnovamento. La città, dopo anni di immobilismo, è al centro di una serie di grandi e piccoli interventi. Opere pubbliche, ma anche interventi privati destinati a migliorare e qualificare parti sempre più ampie della città e che hanno come denominatore comune un'alta qualità di progettazione. In questo processo di costruzione della nuova Firenze l'architettura è chiamata a svolgere un ruolo centrale. Molti i concorsi banditi per progettare le opere: si va da quello per la nuova stazione dell'Alta velocità alla selezione di architetti per l'uscita dei Nuovi Uffizi, dal concorso ad inviti per la progettazione di interventi privati fino all'esperienza della selezione per nove gruppi di progettisti rappresentanti la nuova architettura italiana chiamati a lavorare e collaborare per la progettazione e costruzione di un pezzo dell'intervento di recupero urbano di Novoli nell'area ex Fiat. Dove un tempo sorgeva una fabbrica sta infatti nascendo un nuovo pezzo di città: oltre al Palazzo di Giustizia e al Polo Universitario, verranno realizzati abitazioni, negozi, parcheggi e un grande parco. Percorsi diversi con un unico obiettivo: aprire una nuova stagione di architetture contemporanee a Firenze con il contributo dei maggiori professionisti del panorama internazionale. La lista dei nomi degli architetti che lavoreranno nella nostra città è lunga e di primissimo piano: Norman Foster, Renzo Piano, Arata Isozaki, Santiago Calatrava, Jean Nouvel, Aimaro Isola, Roberto Gabetti, Leonardo Ricci, Adolfo Natalini solo per citarne alcuni. Come pure è lungo l'elenco delle opere in corso di realizzazione o che presto vedranno la luce: si va dai programmi complessi di recupero urbano alle Piagge e a San Bartolo a Cintoia ai processi di adeguamento della rete commerciale della grande e media distribuzione, dalla riqualificazione del settore ricettivo ai nuovi parcheggi, fino agli interventi nelle aree dismesse della città tra cui spicca quello dell'ex Fiat di Novoli. Da non dimenticare poi le grandi infrastrutture: siamo alla vigilia della costruzione delle opere delle tre linee di tramvia, delle opere relative all'Alta velocità ferroviaria (la nuova stazione sarà progettata da Foster), della Terza Corsia dell'Autostrada del Sole, e le relative opere complementari sono già state avviate. E rimanendo in tema di mobilità, Firenze ha intrapreso, fra le prime città italiane, la strada della finanza di progetto per realizzare opere importanti per la funzionalità del polo espositivo e una serie di parcheggi interrati.In questo momento così effervescente, l'assessorato all'urbanistica del Comune di Firenze ha voluto dotarsi di un nuovo strumento per favorire la chiarezza e la dialettica di questo processo di trasformazione della città. Si tratta di un osservatorio esterno sui cambiamenti in atto in città e affidato all'architetto Vittorio Savi (tra l'altro docente di storia della città e del territorio all'Università di Ferrara) che ha iniziato il suo lavoro quest'anno. L'obiettivo di questo osservatorio è portare avanti un monitoraggio critico delle iniziative del Comune e di quelle degli altri soggetti, un monitoraggio che però non riguarderà direttamente lo stato fisico della città metropolitana ma che si occuperà del progetto complessivo della grande trasformazione. Quindi non un elenco delle opere e dei progetti, ma una comprensione del significato profondo di ogni intervento con l'obiettivo di fornire l'orientamento e il corredo più appropriato all'occasione. "Abbiamo voluto costruire un punto di osservazione critica di quello che avviene in città spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi , un monitoraggio che si concretizza in una serie di iniziative pensate proprio per avviare una discussione tra gli operatori, gli uomini di cultura e i cittadini sulle trasformazioni in atto". Tre i parametri che ispirano il lavoro dell'osservatorio: il culto del decentramento funzionale, l'unitarietà della città, il processo di realizzazione delle infrastrutture della mobilità. Tra i compiti specifici dell'osservatorio studiare lo stato di avanzamento e la qualità delle attività promosse da enti pubblici e privati; valutare gli esiti dei concorsi di progettazione banditi; promuovere l'ascolto e il confronto dei progetti e delle proposte; indire il confronto tra quello che si sta facendo a Firenze e in altre città; sollecitare indagini sui problemi emergenti in materia di assetto territoriale; curare la riedizione di classici della letteratura specialistica e la pubblicazione dei materiali emersi dal dibattito. (mf)INIZIATIVE4 marzo 200317.30 all'Urban Center (Istituto degli Innocenti, piazza Santissima Annunziata)Vittorio Savi presenta il libro di Patrizia Mello "METAMORFOSI DELLO SPAZIO: annotazioni sul divenire metropolitano", Bollati Boringhieri, 20025 marzo 200317.30 all'Urban center Gaetano Di Benedetto presenta il libro di Giovanni Fanelli "FIRENZE. ARCHITETTURA, EDILIZIA E CITTA'", La Mandragora - Firenze, 200325 marzoSalone dei Duecento a partire dalle 15Incontro su "BELLEZZA URBANA DI FIRENZE - BELLEZZA METROPOLITANA DI FIRENZE" .1) Invece di chiedere ai partecipanti all'incontro "Che cos'è?", "In che cosa consiste la bellezza urbana di Firenze", desideriamo porre la domanda "Se, perché e in quale misura e in quale chiave la città, l'urbs storica e geografica, diacronica e sincronica, sia bella, e come, oggi, si possa di questo valore sintetico pensare e agire l'abitazione e la trasformazione: conservazione e/o incremento e/o lestensione e/o diffusione". Con l'avvertenza che sapranno stimare Firenze non solo come la città d'arte, cioè costruita a regola d'arte, unico a sé stante, ma anche, come organismo urbanistico non privo di una sua tipicità, risponderanno LEONARDO DOMENICI - PIO BALDI - SERGIO GIVONE - GIORGIO GRASSI - MARIO LOLLI GHETTI - ADOLFO NATALINI - JEAN NOUVEL- PAOLO PORTOGHESI2) Anziché chiedere ai partecipanti "Che cos'è?", "In che cosa consiste la bellezza urbana del territorio fiorentino, poniamo la domanda "Se, oggi, quel suo paesaggio discreto, disomogeneo, postmoderno, possa rappresentare davvero l'identità estetica del territorio?" e "Come, oggi concepire e progettare la modifica: restauro e/o rifacimento e/o correzione e/o riforma?".Con l'avvertenza che potranno guardare al territorio fiorentino, urbano e extraurbano, non solo come all'insieme metropolitano, o megalopolitano, ma anche come all'analogo degli spazi ambientali confrontabili; per un esempio flagrante, con quelli chiamati ad assumere il ruolo materiale e immateriale, particolare e locale, nell'ambito della sempre più resistibile globalizzazione, quale forma di capitalismo avanzato, risponderanno GIANNI BIAGI - PAOLO AVARELLO - ANDREA BRANZI - MASSIMO CACCIARI - RICHARD INGERSOLL - MANUEL GAUSA - FRANCO PURINI