Alta velocità /2. Firenze, palestra dell'architettura. Il sindaco Domenici: "Adesso è il momento di passare dalla realizzazione delle opere"
"La nostra città è ormai entrata in un profondo e impegnativo processo di trasformazione urbana. Le Ferrovie dello Stato giocano un ruolo importante in questo rinnovamento con un progetto che non è soltanto un passo avanti dal punto di vista del funzionamento del sistema della mobilità, ma che si contraddistingue anche per un'alta qualità estetica. D'altronde, quando si interviene in una città come Firenze, è impossibile non tener conto del fattore estetico, che deve necessariamente coniugarsi con la funzionalità". Con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha iniziato in suo saluto alla inaugurazione della mostra dei dieci progetti del concorso della nuova stazione dell'Alta velocità alla presenza del presidente e amministratore delegato delle Fs Giancarlo Cimoli. Il sindaco Domenici ha poi ribadito come sia arrivato il momento di passare alla fase delle realizzazioni concrete. "Adesso è necessario imprimere un decisa e definitiva accelerazione e in questo senso la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali è fondamentale. Ecco quindi perché l'Accordo tra Governo e Regione sulle opere infrastrutturali e sui collegamenti, tra cui appunto l'Alta velocità, deve essere rapidamente sottoscritto".Il sindaco ha ricordato poi che Firenze, dopo anni di immobilismo, è al centro di una serie di interventi destinati a modernizzare la città. "A Firenze stanno cimentandosi i maggiori architetti internazionali. Ormai più che di una palestra per l'architettura contemporanea si può parlare di un luogo in cui i progetti stanno realizzandosi concretamente". Si tratta di opere pubbliche ma anche interventi privati accomunati da una particolare attenzione alla qualità della progettazione. E i concorsi che si sono svolti in città e che hanno visto la partecipazione di famosi architetti italiani e internazionali, tra cui appunto quello per la stazione dell'Alta velocità vinto da Norman Foster, sono stati lo strumento ideale per garantire un'architettura di qualità. Altri progettisti hanno vinto altrettanti concorsi per disegnare pezzi di Firenze: Arata Isozaki per l'Uscita dei Nuovi Uffizi, Jean Nouvel per il progetto dell'area della filiale Fiat di viale Belfiore, Renzo Piano con il suo piano di recupero dell'ex carcere delle Murate, Santiago Calatrava per l'ampliamento del Museo dell'Opera del Duomo fino ai nove giovani professionisti selezionati per progettare una parte dell'area ex Fiat di Novoli sulla base del piano di Aimaro Isola e Roberto Gabetti. Grandi nomi e giovani promesse che hanno superato un'agguerrita concorrenza e che testimoniano che a Firenze si è aperta una nuova stagione in cui l'architettura è tornata a essere protagonista. L'elenco delle opere in via di realizzazione o che presto vedranno la luce è davvero lunga e differenziata: si va dai programmi complessi di recupero urbano alle Piagge e a San Bartolo a Cintoia ai processi di adeguamento della rete commerciale della grande e media distribuzione, dalla riqualificazione del settore ricettivo ai nuovi parcheggi, fino agli interventi nelle aree dismesse della città tra cui spicca quello dell'ex Fiat di Novoli. Dove un tempo sorgeva una fabbrica sta nascendo un nuovo quartiere: oltre il Palazzo di Giustizia progettato da Leonardo Ricci e al Polo universitario disegnato da Adolfo Natalini, verranno realizzati alloggi, negozi, parcheggi e un grande parco. Si sono attivati anche significativi interventi nel centro storico e in città per il recupero di importanti immobili abbandonati. (mf)