"Il mio impegno per la pace": il sindaco risponde alla lettera aperta della casa di cura Ulivella-Glicini

"La vostra lettera mi ha colpito e commosso. Sono parole che mi spingono ancor di più a portare avanti tutte le iniziative utili a difendere il valore della pace e ad evitare un conflitto che ritengo irragionevole. E che sono certo si possa evitare". Così il sindaco di Firenze Leonardo Domenici risponde alla lettera aperta inviata da 142 lavoratori fra medici, infermieri, impiegati, tecnici e dirigenti della casa di cura Ulivella-Glicini, in cui invitano il primo cittadino "a farsi amplificatore della nostra flebile voce" contro la guerra. "Siamo tutti i giorni impegnati a lottare per la vita contro la morte e la malattia – afferma fra l'altro la lettera – pertanto ben sappiamo cosa implica una guerra".Il sindaco risponde che ritiene un dovere il far sentire la propria voce in favore della pace, valore sancito anche dalla nostra Costituzione. In questo senso "anche un piccolo atto singolo – scrive – può avere alla fine un grande peso, come dimostra la eccezionale mobilitazione popolare di questi giorni nel nostro paese. La guerra non è mai una soluzione. E per quanto mi sarà possibile, mi impegnerò sempre per trovare le strade alternative. Un impegno che sento particolarmente come sindaco di Firenze, città riconosciuta dall'Onu operatrice di pace, città che da sempre è luogo di dialogo e di confronto fra i popoli". (ag)