L'Arpat conferma la presenza del PM10 oltre i limiti, l'assessore Bugliani: "l'obiettivo del blocco è quello di ridurre l'inquinamento, non il traffico"
"Ridurre l'inquinamento e spingere i fiorentini a dotarsi di mezzi meno inquinanti. Entro il 2005 l'Europa impone di ridurre drasticamente il PM10 e le direttive sono già state recepite da questo Governo". Lo dichiara l'assessore all'ambiente e alla mobilità Vincenzo Bugliani analizzando i dati dell'Arpat relativi al 2002 sull'andamento del PM10 in città e nell'area omogenea che confermano l'esistenza del problema delle polveri fini nell'aria e del biossido d'azoto. " E per facilitare il cambio dei mezzi, - ha aggiunto Bugliani- è allo studio l'ipotesi di dare nuovi incentivi proporzionati al reddito, in modo da agevolare le fasce più deboli".I dati dell'Agenzia per la protezione ambientale illustrati questa mattina dal responsabile Daniele Grechi confermano il superamento dei limiti di riferimento fissati a 40 microgrammi per metro cubo come media annuale in quasi tutti i punti di rilevamento. Nello specifico, a parte la stazione di Boboli e Ponte alle Mosse a Firenze e quella di Boccaccio a Calenzano, i limiti vengono superati in viale Ugo Bassi, viale Gramsci (52), viale Rosselli (47) e a Scandicci nella stazione di Buozzi. E sempre in base ai dati è confermata anche la presenza del biossido di azoto di cui i maggiori responsabili sono i diesel, soprattutto quelli di vecchia generazione.L'Arpat ha anche forniti dati comparativi in cui si evidenzia come il livello delle polveri, pur dipendendo da molteplici variabili non solo imputabili al traffico, sia comunque legato all'utilizzo o meno del mezzo catalizzato: "l'auto a benzina con il catalizzatore, - ha sottolineato Daniele Grechi, -è il meglio che la tecnologia mette a disposizione". E' assodato, sempre secondo i dati, il fatto che i motorini a due tempi, cosiddetti euro 0, inquinano e sono responsabili di gran parte delle emissioni delle polveri. A confermare questo non c'è solo l'Arpat, ma anche l'Ancma (associazione nazionale costruttori di motocicli) che afferma che in un Km di percorrenza i motorini ante Euro 1 producono circa 226 microgrammi di articolato, dalle 4 alle 6 volte rispetto a un motorino catalizzato e quanto un'auto non catalizzato o un vecchio diesel. Allo stesso tempo è bene sapere che il problema delle polveri è complesso ed influenzato, oltre che dal clima, dai riscaldamenti, dall'attività antropica. Ma il traffico e certi mezzi in particolare contribuiscono in maniera decisiva."L'obbiettivo del provvedimento del blocco, - ha sottolineato l'assessore Bugliani- non è tanto quello di ridurre il traffico, quanto diminuire l'inquinamento. Ma per verificare un effettiva diminuzione del Pm10 bisogna aspettare almeno la fine del periodo sperimentale del provvedimento e cioè la fine di marzo". L'assessore ha poi precisato che il metodo fino ad oggi usato per misurare il flusso di traffico, non è in grado di contare il passaggio dei motorini e quindi può dare riposte e risultati limitati che comunque interessano relativamente rispetto all'obiettivo che l'amministrazione vuole raggiungere. (lb)