Pieri (presidente della commissione affari istituzionali): «I cittadini partecipano già alle scelte del Comune»

«In democrazia, caro sindaco, le regole le scrivono le assemblee elettive. Nel consiglio comunale siedono i rappresentati della città e tocca al consiglio decidere come e se cambiare lo statuto. Per questo consiglio ai "professori" ed ai rappresentanti del "Laboratorio per la democrazia" di presentarsi alle prossime elezioni amministrative, cercare i voti e farsi eleggere. Poi ne parleremo anche con loro». Questa la risposta del presidente della commissione affari istituzionali Massimo Pieri alle «dichiarazioni del sindaco Domenici dopo il suo incontro con i cinque rappresentanti del "Laboratorio per la democrazia"».«Domenici - ha aggiunto il presidente della commissione affari istituzionali - ha lanciato l'idea di aprire un confronto con il movimento dei professori per modificare i meccanismi di funzionamento dell'amministrazione. Il confronto, il sindaco, lo deve invece aprire con i legittimi rappresentati della città ovvero con il consiglio comunale. Per modificare lo statuto, peraltro, è necessario anche il consenso delle minoranze. Altre soluzioni sono demagogiche e decisamente molto poco democratiche per non dire autoritarie».«La commissione che presiedo - ha concluso Pieri - sarà ben contenta di conoscere quali sono le idee di Domenici sui cambiamenti da apportare allo statuto per migliorare la democrazia partecipativa. Speriamo che come ha trovato il tempo per incontrare il professor Ginsborg e gli altri esponenti del "Laboratorio per la democrazia" trovi il tempo per venire a confrontarsi con noi in commissione affari istituzionali. Quanto all'illustre professore sarebbe bene che leggesse con scrupolo il nostro statuto che prevede ampie forme di democrazia partecipativa come referendum, petizioni, consultazioni, consiglio delle donne, difensore civico, consigli di quartiere oltre a commissioni a commissioni consiliari e sedute dei consigli che sono pubbliche. Chi ha voglia di essere ascoltato da chi governa ha gli strumenti per farlo». (fn)