Pettini (Comunisti Italiani): «Giusto esporre la bandiera della pace da Palazzo Vecchio. Se è un reato sono responsabile anche io»

«Non prendiamo lezioni di legalità da chi ha fatto approvare la legge Cirami sul legittimo sospetto, sul falso in bilancio e sulle rogatorie internazionali e vuol mettere il bavaglio alla magistratura». E' il giudizio del consigliere dei Comunisti Italiani Luca Pettini a proposito delle polemiche innescate dopo la decisione del consiglio comunale di far esporre da Palazzo Vecchio la bandiera della pace.«In questo particolare momento, contrassegnato da una preoccupante crisi internazionale - ha rilevato Pettini che è anche membro della segreteria provinciale dei Comunisti Italiani - esponendo la bandiera con i colori dell'arcobaleno, adottata da tutti coloro che esprimono sentimenti di pace, il consiglio comunale ha interpretato la volontà unanime dell'intera comunità fiorentina: la speranza che la crisi Usa-Iraq si concluda senza il ricorso alle armi. Il mondo non ha bisogno di un nuovo conflitto, ma di pace, da ristabilire in quelle aree in cui infuriano feroci battaglie».«Il vessillo della pace - ha concluso Pettini - non può e non deve avere un significato politico, anche perché in tema di politica estera le decisioni spettano al governo nazionale. È soprattutto un auspicio di pace che, così come tutti i fiorentini, mi auguro si traduca in realtà, allontanando per sempre i venti di guerra dall'area del Golfo. Se comunque l'averlo esposto creerà problemi al sindaco, avendo votato l'apposito ordine del giorno, mi dichiaro fin da ora corresponsabile». (fn)