«Il 10 febbraio "giornata nazionale del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo"», mozione di Beconcini (Alleanza Nazionale)

Una mozione per istituire una «giornata nazionale del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo», è stata presentata dal consigliere di Alleanza Nazionale Gabriele Beconcini.«Tra le pagine della storia italiana fino ad oggi meno conosciute - si legge nella mozione - c'è proprio quella relativa al sacrificio sopportato dalle popolazioni giuliane, istriane e dalmate costrette a lasciare forzatamente le loro terre di origine. Più di 350 mila furono gli italiani costretti, dal regime comunista jugoslavo, a lasciare il proprio suolo natale senza poter portare con sé nulla. Oltre 12 mila gli italiani delle terre istriane, giuliane e dalmate furono vittime della feroce "pulizia etnica" perpetrata dai partigiani slavi, i cui corpi furono poi gettati, per essere occultati, nelle foibe, dove ancora oggi in gran numero giacciono. Alle vittime di questo triste esodo e di questo spietato genocidio i governi italiani del dopoguerra non riuscirono a garantire né diritti, né alcun genere di risarcimento morale o economico, subordinando le loro lecite istanze alle esigenze di una politica estera succube degli equilibri del secondo dopoguerra e dei trattati postbellici di Yalta».Il documento impegna il sindaco a «a farsi promotore di una energica azione di riscoperta e divulgazione della "memoria negata" delle terre italiane di Istria e Dalmazia, al fine di costruire un percorso morale, culturale e storico comune all'intera nazione»; «a voler intraprende appropriate iniziative affinché la vicenda storica della persecuzione, dell'esodo e del genocidio degli italiani d'Istria e Dalmazia trovi adeguato riscontro nei libri di testo, nei programmi scolastici e nelle iniziative didattiche delle scuole e delle università»; «a farsi promotore presso la Presidenza della Repubblica di opportune azioni volte ad istituire il 10 febbraio come "Giornata nazionale del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo"; «a voler collegare ogni parere ad accordi economici o politici con le repubbliche di Slovenia e Croazia alla positiva definizione, da parte di queste ultime, dell'annosa questione dei beni confiscati e/o nazionalizzati ai nostri connazionali esuli»; «a vigilare affinché la stipula di qualsiasi accordo d'interscambio economico o culturale con le repubbliche di Slovenia e Croazia sia vincolato alla effettiva reciprocità di trattamento nei confronti delle minoranze linguistiche, e dunque all'attuazione del bilinguismo nelle terre d'Istria e Dalmazia con il conseguente recupero e ripristino degli originali toponimi geografici italiani». (fn)Questo il testo della mozione:Firenze, 10 febbraio 2002TIPOLOGIA: MOZIONESOGGETTO PROPONENTE: GABRIELE BECONCINIOGGETTO: PER L'ISTITUZIONE DELLA "GIORNATA DELLA MEMORIA E DELLA TESTIMONIANZA ITALIANA"Premesso:- Che a nostra Nazione - come più volte invocato anche dal Presidente della Repubblica - deve intraprendere una profonda opera di recupero della propria memoria storica per addivenire ad una effettiva unità e identità condivisa;- Che tra le pagine della storia italiana fino ad oggi meno conosciute - ma non per questo meno ricche di un comune sentire - c'è proprio quella relativa al sacrificio sopportato dalle popolazioni giuliane, istriane e dalmate costrette a lasciare forzatamente le loro terre di origine.Considerato:- Che furono più di 350.000 gli italiani costretti, dal regime comunista jugoslavo, a lasciare il proprio suolo natale senza poter portare con sé nulla;- Che furono oltre 12.000 gli italiani delle terre istriane, giuliane e dalmate vittime della feroce "pulizia etnica" perpetrata dai partigiani slavi, i cui corpi furono poi gettati, per essere occultati, nelle cavità carsiche (foibe) dove ancora oggi in gran numero giacciono;- Che alle vittime di questo triste esodo e di questo spietato genocidio i governi italiani del dopoguerra non riuscirono a garantire né diritti, né alcun genere di risarcimento morale o economico, subordinando le loro lecite istanze alle esigenze di una politica estera succube degli equilibri del secondo dopoguerra e dei trattati postbellici di Yalta.Preso atto:- Che le Repubbliche di Slovenia e Croazia – sorte dalle ceneri della defunta Repubblica popolare di Iugoslavia – non hanno, fino ad oggi, preso le distanze dalle responsabilità storiche, politiche e morali delle deportazioni e dei massacri perpetrati contro gli italiani dell'Istria e della Dalmazia;- Che le Repubbliche di Slovenia e Croazia non hanno, sino ad oggi, neppure risposto alle domande dei nostri connazionali esuli, per ciò che concerne l'annosa questione della restituzione o dell'indennizzo dei beni immobili loro espropriati dal regime comunista iugoslavo;- Che le Repubbliche di Slovenia e Croazia hanno entrambe fatto richiesta di entrare a far parte dell'Unione Europea e che il loro ingresso nella comunità è previsto per l'anno 2004;Impegna il sindaco ad attivarsinell'ambito delle sue competenze:a)a farsi promotore di una energica azione di riscoperta e divulgazione della "memoria negata" delle terre italiane di Istria e Dalmazia, al fine di costruire un percorso morale, culturale e storico comune all'intera Nazione;b)a voler intraprende appropriate iniziative affinché la vicenda storica della persecuzione, dell'esodo e del genocidio degli italiani d'Istria e Dalmazia trovi adeguato riscontro nei libri di testo, nei programmi scolastici e nelle iniziative didattiche delle scuole e delle Università;c)a farsi promotore presso la Presidenza della Repubblica di opportune azioni volte ad istituire il 10 Febbraio come Giornata Nazionale del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo, come richiesto nella proposta di legge d'iniziativa dei deputati di Alleanza Nazionale recante "Istituzione del Giorno della Memoria e della Testimonianza in ricordo delle terre d'Istria, Fiume e Dalmazia e degli esuli giuliano-dalmati";d)a voler collegare ogni parere ad accordi economici o politici con le Repubbliche di Slovenia e Croazia alla positiva definizione, da parte di queste ultime, dell'annosa questione dei beni confiscati e/o nazionalizzati ai nostri connazionali esuli;e)a vigilare affinché la stipula di qualsiasi accordo d'interscambio economico o culturale con le Repubbliche di Slovenia e Croazia sia vincolato alla effettiva reciprocità di trattamento nei confronti delle minoranze linguistiche, e dunque all'attuazione del bilinguismo nelle terre d'Istria e Dalmazia con il conseguente recupero e ripristino degli originali toponimi geografici italiani.Gabriele BeconciniFirenze, 10 febbraio 2002