"Dentro e fuori le mura", incontro organizzato dal Quartiere 4 con gli ex detenuti e i volontari che lavorano nelle carceri

Ieri pomeriggio si è svolta presso la Casa del Popolo 25 aprile l'assemblea "Dentro e Fuori le Mura" con la partecipazione di ex detenuti e volontari che lavorano all'interno del carcere di Sollicciano. Dall'incontro, organizzato dal Quartiere 4 e da una serie di associazioni tra cui l'Arci, Fuori Binario, la Comunità delle Piagge e quella dell'Isolotto, l'Associazione Papa Giovanni XXIII, è arrivato un forte "no, grazie" al testo approvato il 23 dicembre alla commissione giustizia della Camera. Si tratta del cosiddetto "Indultino". Secondo le associazioni questo testo, che viene presentato come un provvedimento di clemenza verso i detenuti, fortemente voluti dagli stessi e richiesto da più voci (prima di tutte quella di Papa Giovanni Paolo II) è in realtà un provvedimento che peggiora moltissimo le condizioni dei reclusi nelle carceri italiani.Il provvedimento infatti non estende assolutamente l'area delle persone ammissibili all'esecuzione della pena all'esterno: anzi prevede la sospensione dell'esecuzione della pena a tre anni dalla sua conclusione. Già oggi però a tre anni dalla fine della pena si può chiedere l'affidamento. Quindi tutti coloro che potranno godere dell'indultino sono già in condizioni di godere di questa misura alternativa che per le forme di esecuzione si presenta molto più vantaggiosa.Il provvedimento inoltre prevede che gli extracomunitari irregolari, a cui viene sospesa la pena, siano espulsi mentre persino la legge Bossi-Fini prevede l'espulsione solo per i detenuti, quindi non per le persone con pena sospesa o in affidamento.Infine l'affidamento estingue la pena al momento della conclusione di questa, mentre l'indultino prevede che una volta decorso il periodo della pena questa non si estingua per altri due anni e riprenda a decorrere anche per il periodo in cui è stata sospesa se viene commesso un nuovo reato. Al termine dell'incontro dalle associazioni quindi è partito un invito a tutti i detenuti delle carceri italiani: "Rifiutate quello che con un ignobile gioco delle tre carte viene presentato come un provvedimento di clemenza. Se il parlamento vuole fare qualcosa di utile per la situazione della popolazione detenuta faccia un vero provvedimento di clemenza". (seg-red)