Piano strategico per l'area metropolina fiorentina, la storia e le tappe del lavoro
In meno di un anno e mezzo il piano strategico fiorentino è passato dalla fase di elaborazione e analisi dei punti di forza e debolezza della città, a quella della definizione di un quadro organico di progetti e proposte per rispondere ai bisogni di sviluppo e trasformazione della città.La nascita del comitato promotoreIl via alla progettazione strategica è stato dato nel dicembre 2000, con la nascita del comitato promotore per il piano strategico.Il comitato era allora composto dal sindaco di Firenze, Leonardo Domenici e dai massimi vertici di Camera di Commercio, Associazione degli Industriali, Cgil, Cisl e Uil, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Università. L'obiettivo del comitato era quello di definire un percorso di cooperazione volontaria per individuare insieme un percorso di sviluppo condiviso per Firenze. Il punto di partenza, invece, era la piena consapevolezza da parte di categorie economiche e sociali, Università, Comune e Camera di Commercio che solo avviando un percorso di attiva collaborazione sarebbe stato possibile facilitare e potenziare lo sviluppo di Firenze e dell'area.Il comitato scientificoPer realizzare un primo quadro di analisi delle potenzialità della città e dei limiti strutturali presenti, da cui far discendere le ipotesi strategico-progettuali, il comitato Promotore, nel febbraio 2001, ha affidato a un Comitato Scientifico (composto da Carlo Trigilia e Massimo Morisi del Dispo dell'Università di Firenze; Fabrizio Barca del ministero del Tesoro; Domenico Sorace del dipartimento di diritto pubblico dell'Università di Firenze; Paolo Galluzzi direttore del museo di storia della scienza; Piero Tani presidente dell'Irpet e Ives Meny dell'istituto universitario europeo) il compito di predisporre il rapporto sulla città e la sua area metropolitana.Il rapporto sulla città e il forum della città metropolitanaIl 31 ottobre 2001 è stato presentato in Palazzo Vecchio, nel corso del Forum sella città metropolitana, il rapporto Progettare Firenze, che scatta una fotografia sulla città. Per affrontare i limiti e per valorizzare le potenzialità di Firenze il piano strategico individua alcuni assi di intervento: promuovere l'innovazione e la cultura, con una migliore integrazione tra le diverse risorse e funzioni; riequilibrare la localizzazione delle funzioni tra comune centrale e il resto dell'area fiorentina; organizzare più efficacemente la mobilità e l'accessibilità; migliorare la qualità urbana come risorsa per lo sviluppo.Il comitato promotore per il piano strategico, di cui inizialmente facevano parte il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il rettore dell'Università, il presidente della Camera di Commercio, i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil, Confesercenti, Confcomercio, Associazione industriali e Cna, si è ampliato e trasformato in comitato di coordinamento. Dopo Forum del 31 ottobre 2001 hanno aderito la Provincia di Firenze, i comuni di Scandicci, Pontassieve, Impruneta, Campi Bisenzio, la Sovrintendenza Beni Artistici, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Impresainsieme (in rappresentanza di Confesercenti, CNA e Confapi), la Lega delle Cooperative, l'Artigianato Fiorentino, l'Unione degli Agricoltori, la Confcooperative, la Confederazione Italiana Agricoltori, due rappresentanze del coordinamento tra le associazioni ambientaliste, Ambiente Lavoro Toscana e WWF. Del comitato è entrata a far parte anche la Fondazione del Monte dei Paschi.I gruppi di lavoro e la redazione dei progettiSubito dopo il Forum la redazione del piano è entrata nella seconda fase, quella della individuazione e redazione dei progetti concreti. Nel febbraio 2002 sono stati creati tre gruppi di lavoro sui principali assi di trasformazione della città: Innovazione e Cultura, Funzioni e Territorio, Qualità Urbana. I tre gruppi erano guidati rispettivamente da Lucio Lussu, Mario Primicerio (sostituito poi da Maria Tinacci Mossello) e Massimo Livi Bacci, mentre il coordinamento scientifico del progetto complessivo è stato affidato a Carlo Trigilia. Insieme ai gruppi di lavoro è sorto l'ufficio del piano strategico, cuore dell'attività di redazione dei progetti.La fase di elaborazione dei progetti concreti è stata articolata, veloce e partecipata. Tutte le parti e i soggetti attivi della città vi hanno preso parte. Ogni gruppo ha operato in collaborazione con gli amministratori locali e con i rappresentati dei consigli comunali. E' stato individuato, per ogni gruppo, un "Comitato di Riferimento", di cui facevano parte le associazioni, le istituzioni, gli operatori economici, culturali e sociali interessati al tema. Ogni gruppo di lavoro si è poi suddiviso in gruppi di progetto, per rendere agile e concreta la fase di predisposizione dei progetti. Il lavoro dei Gruppi ha stimolato un'ampia partecipazione, con il coinvolgimento in forme diverse e con varia intensità - di circa 170 soggetti pubblici e privati, rappresentanti degli interessi collettivi della realtà territoriale metropolitana. La partecipazione era volontaria, libera ed aperta non solo alle istituzioni pubbliche, ma anche a tutte le organizzazioni e associazioni private, con l'unico vincolo della rappresentanza di interessi di natura collettivi.La partecipazione di è sviluppata anche via internet, nel sito del piano, attraverso l'apertura di 9 forum tematici di dibattito.La presentazione dei pre-progetti del piano strategicoIl 19 luglio 2002 il lavoro dei gruppi era terminato e il primo quadro di sintesi con tutte le bozze dei progetti elaborati è stato presentato al comitato di coordinamento. Nel complesso erano state elaborate 32 idee progetto e 7 raccomandazioni.Subito dopo la presentazione il piano è entrato nella sua fase finale di redazione. Il piano è stato discusso nei consigli comunali e in tutti gli organismi dirigenti delle associazioni partecipanti. Grazie a questo lavoro si è giunti alla redazione finale del piano strategico.Un piano apertoTutto l'iter dell'elaborazione del piano è stato aperto e trasparente. Il rapporto prima, i pre-progetti poi sono stati tutti presentati pubblicamente e ogni cittadino poteva leggerli direttamente in Internet, nel sito del piano strategico (all'interno della rete civica del Comune). Sono stati aperti 9 forum di dibattito, una bacheca libera e nel diario del piano strategico (contenuto nel sito) era possibile essere aggiornati in tempo reale sul dibattito che si stava svolgendo nei gruppi di lavoro. A luglio è stata realizzata una newsletter in 180.000 copie, distribuita a tutti i fiorentini per informarli sull'attività del piano, mentre a luglio e settembre due trasmissioni televisive hanno fatto il punto sui principali progetti presentati.A settembre 2002 è stato avviato un tour di incontri e dibattiti nei quartieri, accompagnato da una mostra illustrativa del piano e da un primo video informativo, per far conoscere i temi e i contenuti del piano strategico.