Firmato stamani il protocollo d'intesa per il piano strategico dell'area metropolitana fiorentina. Il sindaco: "Ora il lavoro andrà avanti per concretizzare i progetti definiti"

E' stato solennemente firmato stamani in Palazzo Vecchio il protocollo d'intesa per il piano strategico dell'area metropolitana fiorentina "Firenze 2010": il documento in cui le forze istituzionali, economiche, culturali e sociali sottoscrivono le linee strategiche e i progetti per lo sviluppo e la trasformazione della città e del territorio. Ora per le 32 idee-progetto già definite da un lungo ed impegnativo lavoro comune, si tratterà di passare alla fase operativa: per questo saranno realizzati gli studi di fattibilità e verrà costituita una apposita associazione per la realizzazione dei progetti stessi.Stamani il protocollo è stato firmato da Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Comuni di Campi Bisenzio, Impruneta, Pontassieve e Scandicci, Camera di Commercio, Università degli Studi, Associazione degli Industriali, Impresainsieme (in rappresentanza di Confesercenti, CNA, API, Coldiretti), Artigianato Fiorentino-Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Lega delle Cooperative, CGIL, CISL, UIL, Associazione Ambiente Lavoro Toscana, Confederazione Italiana Agricoltori, Unione Provinciale degli Agricoltori, WWF: Il documento è stato sottoscritto anche dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini, che ha dato il suo sostegno al protocollo."La firma di oggi chiude 22 mesi di lavoro ed è un momento molto importante non solo per il futuro di Firenze e dell'area fiorentina, ma per l'intera Toscana – ha detto il sindaco Leonardo Domenici – Si tratta comunque di una tappa: il nostro lavoro andrà avanti per raggiungere gli obiettivi comuni e condivisi che si siamo prefissi. Io sono sempre stato fiducioso che saremmo arrivati a questo momento, nonostante le caratteristiche di individualità della nostra città potessero far temere il contrario. Ho sempre pensato che, per arrivare a nuovi traguardi di sviluppo, non sia più sufficiente la funzione delle istituzioni pubbliche: ci vuole la condivisione di altri soggetti, imprenditoriali, culturali e sociali. Questa è la nostra scommessa". "Il piano strategico non è un patto corporativo – ha precisato il sindaco – né calato dall'alto; non scompare la dialettica, né abbiamo riscritto il nostro piano di governo. Il Comune ha svolto un ruolo di coordinamento, ma non ha svolto né avrà un ruolo egemone: siamo uno dei soggetti che vogliono realizzare lo sviluppo della nostra città".Il presidente Claudio Martini ha ribadito il ruolo di Firenze capitale della Toscana ed sottolineato il valore dell'iniziativa, "che vede partire intorno al Comune un meccanismo di mobilitazione particolarmente significativo, intorno a delle importanti linee di sviluppo".Ora dunque i 32 progetti già delineati dal piano, secondo le linee già discusse e presentate nei consigli comunali e negli organismi dirigenti delle associazioni firmatarie, si tratterà di definire le priorità e la fattibilità. Tra i primi progetti che potrebbero concretizzarsi, indicati anche dallo stesso sindaco, quello per il parco fluviale dell'Arno, (importante anche per la sua dimensione metropolitana), quello di e-governement (una vera e propria rivoluzione della burocrazia attaverso internet, con grande beneficio per i cittadini), i "rifornimenti intelligenti" per riorganizzare la distribuzione delle merci nel centro storico di Firenze.Per quanto riguarda il proseguimento del già profocuo lavoro di informazione e partecipazione dei cittadini al piano strategico, oggi viene inaugurato il nuovo sito "Firenze 2010" (accesso dalla rete civica www.comune.fi.it), mentre saranno organizzata una nuova mostra itinerante, video e trasmissioni televisive. (ag)Questo il testo del protocollo:I sottoscrittori di questo documento preliminare al Piano Strategico dell'area metropolitana Fiorentina "Firenze 2010":1. si riconoscono nell'obiettivo di dotare l'area metropolitana fiorentina di un piano strategico come strumento per promuovere lo sviluppo economico e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, in un quadro di coesione sociale e di tutela dell'ambiente e del patrimonio storico-artistico;2. individuano nella pianificazione strategica un processo innovativo di governo metropolitano, in una prospettiva di medio termine, atta anche a favorire la realizzazione di uno specifico organismo istituzionale metropolitano. Sotto il profilo del metodo, il piano strategico promuove e sperimenta la cooperazione tra i soggetti pubblici e privati, nel rispetto degli specifici ruoli, e la più ampia partecipazione della cittadinanza, per istruire e intraprendere azioni di particolare rilievo per il futuro dell'area. Dal punto di vista dei contenuti, il piano contribuisce alla definizione di una visione condivisa dello sviluppo economico e della qualità sociale dell'area fiorentina;3. sottolineano la rilevanza del lavoro svolto tra il mese di Febbraio del 2001 e il mese di Dicembre 2002 per la preparazione del Piano Strategico Firenze 2010, con l'approvazione del rapporto "Progettare Firenze" e con la sua successiva specificazione in un insieme organico e integrato di idee progetto e raccomandazioni, aperto a successivi adeguamenti;4. si riconoscono, in particolare, nei quattro assi di intervento strategico individuati nel rapporto "Progettare Firenze":- promuovere l'innovazione nell'area metropolitana con una migliore integrazione delle risorse e delle funzioni;- riequilibrare la localizzazione delle funzioni tra comune centrale e area fiorentina;- organizzare più efficacemente la mobilità interna e l'accessibilità;- migliorare la qualità sociale e la qualità urbana come risorsa per lo sviluppo;e condividono i seguenti obiettivi per realizzarli:- promuovere una nuova immagine di Firenze e della sua area non solo come città d'arte e di consumo, ma come centro di produzioni innovative strettamente legate alla qualità territoriale, ambientale e sociale;- rilanciare il ruolo di Firenze come centro di produzione culturale e di alta formazione, e di applicazione delle nuove tecnologie ai beni culturali, sia con riferimento alla loro protezione e restauro che alla loro fruizione, valorizzando i legami tra l'Università, gli altri centri di ricerca e formazione, e il territorio metropolitano;- qualificare le funzioni di consumo culturale, con la realizzazione di un sistema integrato dei musei metropolitani; il potenziamento dei musei e delle attività legate alla tradizione scientifica; il rilancio di iniziative espositive di qualità e più intensi collegamenti con le attività connesse all'arte e alla cultura contemporanee;- rafforzare il ruolo di Firenze e della sua area come centro di creazione e produzione del made in Italy, anche con il potenziamento di attività di ricerca e formazione in collaborazione con l'Università; di promozione delle produzioni sui mercati internazionali e di attrazione di investimenti qualificati; e con la realizzazione di uno specifico marchio che leghi la qualità delle produzioni alla tutela ambientale e della qualità del lavoro;- migliorare la qualità urbana con interventi che riequilibrino la distribuzione delle diverse funzioni e attività in un quadro metropolitano, e organizzino più efficacemente la mobilità metropolitana, con un sistema integrato di mezzi di trasporto che potenzi i trasporti collettivi e limiti e regoli più efficacemente l'uso dei mezzi privati;- migliorare la qualità sociale e le condizioni di vita degli abitanti con misure volte a prevenire efficacemente le fonti di inquinamento; a migliorare i servizi sociali, con particolare riferimento a quelli per gli anziani, per l'infanzia, per l'accoglienza e integrazione degli immigrati; a qualificare e valorizzare il ruolo del fiume Arno come asse di articolazione di un sistema integrato metropolitano di parchi pubblici.5. condividono il disegno complessivo delineato dall'insieme di idee progetto e raccomandazioni che costituiscono il piano strategico, allegate al presente protocollo di cui sono parte integrante, come quadro di riferimento indispensabile, anche se non necessariamente sufficiente, per la realizzazione degli obiettivi di cui al punto precedente; e danno altresì atto che l'approvazione di tale disegno complessivo degli interventi non comporta necessariamente un'adesione di ciascun firmatario a tutte le idee progetto e raccomandazioni allegate;6. valutano positivamente il metodo della concertazione tra i diversi soggetti pubblici e privati seguito per la formulazione delle idee progetto che costituiscono il piano; e si impegnano ad utilizzare tale metodo anche nella fase di realizzazione dei progetti, che pertanto avverrà con la partecipazione dei soggetti titolari della rappresentanza degli interessi coinvolti, attraverso il metodo della concertazione definito secondo regole condivise;7. si impegnano a promuovere, quando non siano già disponibili, studi di fattibilità delle idee progetto. Gli studi di fattibilità prevedono la valutazione volontaria di impatto ambientale, sociale ed economico delle singole azioni; il piano nel suo complesso è oggetto di valutazione ambientale strategica, ai sensi dell'ordinamento comunitario. Gli studi di fattibilità favoriscono il reperimento delle risorse necessarie e la rapida realizzazione degli interventi;8. si attivano per costituirsi in Associazione, aperta anche alla partecipazione di altri soggetti pubblici e privati del mondo dell'economia e del lavoro, e dell'associazionismo sociale e culturale, che condividano il metodo e gli obiettivi della pianificazione strategica; e si impegnano altresì, anche attraverso le attività di tale Associazione, a promuovere la più ampia partecipazione dei cittadini e della società civile nelle sue varie articolazioni alla discussione sulle azioni proposte, in modo da poterne tenere conto nel percorso di realizzazione e di adeguamento degli interventi;9. fermo restando il carattere organico e integrato degli interventi previsti dal piano, che i firmatari si impegnano a realizzare, l'Associazione di cui all'art. 8 costituirà lo strumento per favorire la rapida realizzazione dei progetti stessi, in un quadro di cooperazione e di responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti; per verificare continuativamente i risultati raggiunti e promuovere tutte le integrazioni e gli adattamenti del piano che si rendessero necessari. Fino alla costituzione dell'Associazione, il Comitato di Coordinamento definisce, in forma condivisa e concertata, le priorità nella realizzazione dei progetti.Il verbale della seduta odierna del Comitato di Coordinamento, di cui in premessa, costituisce parte integrante del presente Protocollo.