City card, Abbate e Pieri (FI) e Toccafondi (ApF): «Idea valida ma metodo sbagliato»
«Le idee possono essere valide ma il metodo fin qui seguito porterà ad un fallimento». E' quanto sostengono i consiglieri di Forza Italia Valerio Abbate Massimo Pieri e il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi a proposito del progetto di una "city card".«La city card - hanno ricordato i tre consiglieri dell'opposizione che fanno parte anche della commissione bilancio - prevede la creazione di un pacchetto agevolato di servizi pagabili attraverso la moneta elettronica, cioè una carta di credito dedicata appositamente per Firenze da cui poter ritagliare una percentuale ulteriore per la "See Florence Fund", quella che più comunemente viene definita tassa di scopo».«L'amministrazione ha già lanciato una carta per il pagamento di alcuni servizi, la "Fiorino card" - hanno ricordato Abbate, Pieri e Toccafondi - il risultato è sotto gli occhi di tutti: un fallimento completo. L'idea era buona ma il modo di veicolazione era sbagliato perché le carte si poteva ricaricare solo ad alcune banche. Se l'amministrazione si fosse appoggiata in modo capillare ad una rete più vasta di rivenditori, come gli edicolanti o i tabaccai, il risultato sarebbe stato sicuramente migliore».«Quanto alla tassa di scopo - hanno concluso i tre esponenti del centrodestra - abbiamo forti perplessità. Nel bilancio previsionale 2002 ci sono minori entrate per 16 milioni di euro e si prevede l'utilizzo dell'intero avanzo di amministrazione disponibile per più di 8 milioni di euro. Per il futuro si spera di ricavare altri fondi con la creazione di una nuova "tassa" sui turisti che porterà alle casse comunali circa 10 milioni euro. Viste le premesse siamo sicuri che questa cifra entrerà nelle casse di Palazzo Vecchio?». (fn)