Centrale latte, ordine del giorno del centrodestra: «Sospendere la trattativa privata. Privatizzare solo con un nuovo bando»
«Ogni futura decisione sulla privatizzazione della centrale del latte dovrà essere discussa e approvata dal consiglio comunale». E' quanto chiede un ordine del giorno dei consiglieri del centrodestra.Il documento impegna anche il sindaco a «farsi portavoce presso la Regione, la Provincia e la Camera di Commercio dell'opportunità di una loro entrata immediata all'interno della compagine societaria, per un valore che complessivamente rispetti gli attuali equilibri del capitale sociale», di «sospendere, nell'immediatezza, il percorso che conduce alla trattativa privata per poi eventualmente riprendere tale percorso quando la proprietà potrà offrire valori certi in relazione al patrimonio attuale e futuro della società, e quindi non prima della realizzazione del nuovo stabilimento».«Nella denegata ipotesi in cui la volontà dell'amministrazione sia quella di non sospendere il percorso di privatizzazione - conclude l'ordine del giorno - il Comune dovrà provvedere alla predisposizione di un nuovo bando, accantonando definitivamente una trattativa privata che condurrà senza dubbio ad un deprezzamento del valore dell'azienda». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:TIPOLOGIA: Ordine del GiornoSOGGETTI: Gabriele Toccafondi Rodolfo Cigliana Gaia Checcucci Federico TondiOGGETTO: In merito alla privatizzazione della Centrale del LatteI SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI Considerata la discussione in Consiglio Comunale sulla Centrale del Latte e sull'alienazione della maggioranza delle quote societarie in possesso del Comune; Dato che il futuro della Centrale del Latte riguarda centinaia di lavoratori e di famiglie residenti sul territorio fiorentino, nonché la storia stessa di Firenze; Appreso che il bando di gara per la cessione delle quote della Centrale del Latte non è andato a buon fine, considerato che le due aziende che avevano presentato l'offerta economica non hanno poi provveduto a depositare le necessarie fideiussioni, e che, pertanto, la gara è da considerarsi fallita; Appreso che la Giunta, in data 19 novembre u.s, con la delibera n, 1010 ha deciso di procedere a trattativa privata; Considerato che il Consiglio Comunale, sede centrale della rappresentanza democratica dei cittadini fiorentini, ha più volte ribadito l'attenzione al futuro della Centrale del Latte; Tenuto conto che il bando di gara non è stato portato all'attenzione del Consiglio Comunale per la necessaria ed opportuna discussione, a differenza di quanto accaduto, invece, nei Comuni di Pistoia e Livorno; Rilevato che la Centrale del Latte è in grado economicamente e finanziariamente di accollarsi le spese per la realizzazione del nuovo stabilimento nell'area Mercafir; Constatando lo scenario di grande incertezza che vi è attualmente, a causa del fallimento della gara e delle dichiarazioni che l'Amministrazione, per bocca dell'Assessore competente, ha più volte rilasciato in merito alla volontà di procedere a trattativa privata, nonostante l'inevitabile svalutazione dell'azienda che questo comporterebbe;IMPEGNA IL SINDACO A Portare in Consiglio Comunale, per adeguata discussione e votazione, ogni futura decisione sulla privatizzazione della Centrale del latte; Farsi portavoce presso la Regione, la Provincia e la Camera di Commercio dell'opportunità di una loro entrata immediata all'interno della compagine societaria, per un valore che complessivamente rispetti gli attuali equilibri del capitale sociale; Sospendere nell'immediatezza il percorso che conduce alla trattativa privata, considerando gli ostacoli determinati dalle incertezze che il fallimento della gara ha ingenerato, per poi eventualmente riprendere tale percorso quando la proprietà potrà offrire valori certi in relazione al patrimonio attuale e futuro della società ( e quindi non prima della realizzazione del nuovo stabilimento); Nella denegata ipotesi in cui la volontà dell'Amministrazione sia quella di non sospendere il percorso di privatizzazione, provvedere alla predisposizione di un nuovo bando, accantonando definitivamente una trattativa privata che condurrà senza dubbio ad un deprezzamento del valore dell'azienda.