Scomparsa del giudice Caponnetto, Brasca (presidente consiglio comunale): «Firenze si impegni per conservare la memoria di questo grande uomo»

«Il nostro paese ha perduto un grande magistrato e un grande uomo, un fedele servitore delle istituzioni democratiche». Con queste parole il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca ha ricordato il giudice Antonino Caponnetto, scomparso oggi dopo una lunga malattia.«Caponetto ed un gruppo di valorosi magistrati come Falcone, Borsellino, Di Lello e Guarnotta - ha ricordato Brasca - hanno rappresentato uno dei punti più alti nella lotta dello Stato alla mafia. Furono loro a istruire il maxi processo di Palermo grazie al quale furono condannati centinaia di mafiosi, fu smascherata l'intera "cupola" di Cosa Nostra e diversi legami politici furono messi a nudo». «Lasciata la toga e andato in pensione - ha proseguito Brasca - Caponnetto non ha mai cessato il suo impegno civile. In tutti questi anni, in momenti bui e terribili come quelli delle stragi nelle quali furono uccisi Falcone, Borsellino e gli uomini della loro scorta, Caponnetto è sempre stato in prima fila per difendere le istituzioni e la democrazia. Un impegno continuo, nonostante l'età e i problemi di salute.Lezioni ai ragazzi delle scuole sulla giustizia, l'impegno in politica con la Rete che lo portò ad essere nel 1993 il candidato più votato alle amministrative di Palermo dove divenne presidente del consiglio comunale, le mille interviste, la partecipazione e la promozione di convegni».«Firenze ha un debito morale con questo straordinario personaggio - ha concluso Brasca - e per questo mi impegnerò affinché la sua lezione non venga dimenticata ma diventi invece patrimonio comune di tutti». (fn)