Occupa senza titolo un alloggio in via Niccolò da Tolentino
Non solo non aveva titolo all'assegnazione dell'alloggio, ma non lo utilizzava neppure. La vicenda riguarda il figlio di un profugo, deceduto lo scorso anno, che ha trasformato un appartamento in via Niccolò da Tolentino in residenza e, pur non abitandoci (vive con la moglie e il figlio in altro appartamento), attende di poterlo acquistare alle condizioni previste per i profughi. Tutta la vicenda è emersa a seguito di una verifica da parte del nucleo controllo patrimonio abitativo della Polizia Municipale. L'appartamento in questione rientra fra quelli dei profughi, che in questi ultimi tempi sono stati al centro di polemiche, in consiglio comunale e sulla stampa."Pur essendo di proprietà del demanio, al quale il Comune di Firenze ha ceduto gratuitamente il terreno dove sorgono gli alloggi spiega l'assessore alle politiche per la casa Tea Albini , ritengo che trattandosi comunque di un alloggio pubblico, costruito con denaro pubblico, debba essere abitato. In data 27 febbraio 2002, abbiamo contestato al figlio del profugo deceduto il diritto all'assegnazione dell'alloggio e richiesto eventuali controdeduzioni, che non ci sono mai pervenute, precisando che in assenza di queste avremmo proceduto ad apertura forzosa in data 9 luglio 2002, cioè oggi".Dal verbale della Polizia Municipale, a seguito del controllo di stamani, si evince che l'alloggio si trova in stato di completo disuso, con mobili e suppellettili ricoperte di polvere, il frigorifero vuoto e spento, il telefono disattivato, i contatori delle utenze staccati. "Alle 12 di oggi ha aggiunto l'assessore Albini l'occupante senza titolo si è presentato all'ufficio casa del Comune di Firenze ripetendo di attendere la decisione di vendita dell'alloggio in modo da diventarne legittimo proprietario. A questo punto mi sento di chiedere se tutto questo sia giusto".Con quello di stamani risultano 11 i casi dove, con motivazioni diverse, sono state ravvisate irregolarità.(fd)