V Centenario Amerigo Vespucci: una ‘lettera/appello a Ciampi e Berlusconi'

‘'Cosa c'entra Amerigo Vespucci con Roma?'' Ma soprattutto perché si è scelto di buttare al vento il lavoro di oltre due anni, una serie di eventi già programmati, e alcuni anche già svolti? Sono alcune delle domande che si pongono i firmatari dell'appello inviato al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro per i Beni e le Attività culturale, Giuliano Urbani.Primo firmatario dell''appello' per riportare a Firenze la guida delle manifestazioni per le celebrazioni del V centenario del primo viaggio di Vespucci oltreoceano, è l'assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Simone Siliani.Con lui hanno sottoscritto la lunga lettera, sette pagine, anche altre personalità tra quelle che già facevano parte del Comitato promotore internazionale, costituitosi nel novembre del 1999 a Firenze, e presieduto dal sindaco Leonardo Domenici.Un Comitato che nel 2001 aveva già ottenuto il riconoscimento e un primo finanziamento (1 miliardo di vecchie lire), che dopo una serie di riunioni a Roma e la creazione di un nuovo ‘Comitato promotore' nella capitale è gestito da due professori romani.Nella lettera/appello si chiede al Capo dello Stato e al Governo un intervento immediato e diretto per ‘'ripristinare la giustizia, la verità e soprattutto perché non si perdano le opportunità uniche di questo centenario preparato con dispiego di investimenti e crescente impegno in oltre due anni''. (dm)ALLEGATA COPIA DELLA LETTERAFirenze, 8 luglio 2002Egregio Presidente della Repubblica ItalianaEgregio Presidente del Consiglio dei MinistriEgregio Ministro per i Beni e le Attività CulturaliIl 18-19 novembre 1999 si è tenuto a Firenze un convegno in ricordo del primo viaggio accertato di Vespucci, e si è formato il primo nucleo del "Comitato Promotore Internazionale per il V Centenario del viaggio e della lettera di Amerigo Vespucci" (2002-2004), presieduto dal Sindaco di Firenze e al quale aderiscono decine di figure istituzionali pubbliche (fra i quali si segnala l'onore del patrocinio e coinvolgimento del Ministro per gli Italiani all'Estero, On.le Mirko Tremaglia), enti (fra i quali l'Università degli Studi di Firenze; la Società di Studi Geografici, editrice della Rivista Geografica Italiana; l'Istituto Geografico Militare…), illustri studiosi di varie discipline, associazioni, privati in Italia ed America.Il comitato promotore internazionale (da ora CPI) si è proposto e si propone di studiare e celebrare la figura di Amerigo Vespucci, gli studi geografici, le relazioni italo-americane, prendendo quale simbolo il suo sguardo colmo di "ragione ragionante e d'esperienza mistica", figlio della tradizione medievale europea e preambolo della modernità.Per raggiungere questo obiettivo il CPI intende sviluppare una ricca serie di importanti manifestazioni culturali, artistiche (centrale il monumento all'insigne geografo da erigere sui Lungarni con un concorso internazionale di scultura), di spettacolo, sport, solidarietà e promozione economica finalizzate al coinvolgimento del maggior numero di persone in Italia, Europa ed America (innanzitutto Brasile ed Usa) nel ricordo di Amerigo. Un evento di grandissimo respiro, di concezione innovativa che vede la cultura protagonista, e vi catalizza, grazie alla sua particolare concezione e programmazione, le risorse necessarie alla sua piena valorizzazione.Il programma preliminare è stato preparato dal CPI e personalmente dal dott. Massimo Rapi, che ha curato direttamente la progettazione culturale, tecnico-organizzativa e di marketing sin dal novembre 1999, al quale si è dal gennaio 2001 associato Marcello Zeppi con cui sono state condivise le attività di organizzazione, fund raising, programmazione e promozione con varie iniziative in Italia e America. Il CPI si è servito di propri uffici e personale di segreteria.Il programma complessivo delle manifestazioni è stato presentato dal Sindaco di Firenze quale rappresentante dell'ente capofila del comitato promotore, il 30 marzo 2001, al Ministero dei Beni Culturali, per richiedere un finanziamento ai sensi della legge 420/1997, ritenendo che potesse essere di reciproca utilità ed onore per il Ministero e per il CPI una stretta collaborazione in vista della realizzazione della straordinaria ricorrenza.Nell'anno 2001 il giudizio favorevole della competente Consulta ministeriale e il voto favorevole delle due Commissioni cultura delle Camere, hanno permesso l'approvazione del Comitato Nazionale richiesto dal CPI.Il 9 novembre 2001 viene comunicato al Sindaco di Firenze lo stanziamento di un miliardo a favore della richiesta del CPI, per il primo anno di manifestazioni.A seguito di questo con decreto ministeriale del 19 febbraio 2002 viene costituito il Comitato Nazionale dal quale inspiegabilmente vengono espunte una grandissima parte dei componenti del CPI, siano essi i primi promotori, le istituzioni, associazioni, studiosi o singole personalità. Segue un periodo di inspiegabile e persistente black-out informativo.In conseguenza di ciò alla riunione di insediamento dell'11 aprile 2002, convocata senza ordine del giorno e tenutasi fra numerosi e gravi vizi formali, gli esponenti del comitato promotore sono stati esclusi ed in certi casi alcuni presenti addirittura privati del diritto di voto.Ne è risultato un consiglio direttivo arbitrario che ha sede a Roma ed è guidato da alcuni professori romani, nel quale Firenze, l'Italia, il governo, le Americhe sono semplici comparse. In cui il progetto e nessuna delle istituzioni che l'hanno proposto, tranne la Società di Studi Geografici, sono presenti.Il "Comitato Promotore Internazionale per il V Centenario del viaggio e della lettera di Amerigo Vespucci" non si riconosce e non si può assolutamente riconoscere in questo cosiddetto Comitato Nazionale e nell'attività del suo consiglio direttivo che oltre ad essere un gravissimo insulto alla storia ed alla onestà intellettuale, ha già causato pesantissimi e documentati danni finanziari, morali e di immagine al centenario vespucciano, annullando le iniziative nazionali ed internazionali già previste per i mesi di maggio, giugno e luglio, e sospendendo la programmazione annuale e triennale, oltre a mettere a rischio cofinanziamenti, sponsorizzazioni, e la richiesta di integrazione finanziaria per il 2003 presentata dal comitato promotore al Ministero dei Beni Culturali il 27 marzo 2002.Riassumendo i fatti più significativi:1)Il CPI, nell'ambito delle proprie attività, inoltra richiesta per un contributo ai sensi della legge 420/1997. Il modello di gestione cui il CPI si ispira, come apertura e coraggio di azione, è quello già sperimentato per il centenario della Pila di Alessandro Volta, impostato dall'allora Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, dott. Marzio Tremaglia.La richiesta viene inoltrata il 30.3.2001 dal Sindaco di Firenze contemporaneamente sia a titolo personale ed in qualità esplicita di rappresentante e presidente del CPI.2)All'insaputa del CPI un'altra richiesta (ma di peso e valore ben diverso) viene inoltrata da uno sparuto gruppo di professori con prevalente sede romana legati alla Società Geografica Italiana che riteniamo non fosse stata correttamente informata dal proprio Presidente prof. Franco Salvatori, il quale aveva già aderito al CPI, nel cui elenco infatti egli compare, mentre clamorosamente nel progetto che d'ora in poi chiameremo COM non compaiono neppure quegli enti custodi delle memorie vespucciane che già organizzarono, col concorso del Re Umberto I, anche il centenario precedente. Il progetto COM, esclude anche vari luoghi toccati da Vespucci in Italia. Per inciso, Vespucci con Roma non ha mai avuto nulla a che fare. D'altronde, nei due anni precedenti, il COM non ha svolto nessuna iniziativa per ricordare Amerigo Vespucci ed i suoi viaggi.Singolarmente nel progetto COM mancano vari luoghi toccati da Vespucci ed i geografi italiani (al di fuori di Roma) sono del tutto assenti, i fiorentini segnalati hanno già aderito da tempo al CPI, e non compaiono alcuni fra i più importanti studiosi di Vespucci, numerose istituzioni, mentre le poche realtà che sono indicate come "desiderata" hanno in larga parte da tempo ufficialmente aderito al CPI e vengono ridotte al ruolo di comprimarie. Nel progetto COM vi sono molti elementi sospetti: ad esempio i fondi richiesti sono identici a quelli del progetto del CPI. Sono identici, ma mancano di qualsiasi retroterra progettuale ed organizzativo, nonché del cofinanziamento adeguato secondo quanto auspicato dalla legge stessa, lasciando un budget finale molto inferiore a quello del CPI.Il CPI viene a conoscenza del progetto COM soltanto nell'aprile 2002.3)Il giudizio della consulta dei comitati nazionali è netto: dai documenti inviati alle commissioni cultura delle Camere si evince chiaramente che la motivazione del finanziamento è legata in larghissima parte al progetto del CPI, imparagonabile per dimensioni e rappresentanza, e che tra l'altro ha attivato cofinanziamenti, sponsor, e prevede un budget molto superiore per un evento sviluppato su tre anni. La consulta propone quindi di costituire un Comitato Nazionale, di cui faccia parte anche il COM.4)Alle commissioni arrivano però dei documenti gravemente lacunosi e tutti gli errori riguardano stranamente solo il CPI, omettendo molte istituzioni ad esso aderenti.5)Il 9 novembre 2001 al Sindaco di Firenze, presentatore del CPI, viene mandata una comunicazione dello stanziamento di un miliardo riguardo alla propria richiesta, senza alcun riferimento ad altri progetti. Il CPI h appena inaugurato la propria sede sudamericana con alcune iniziative in occasione dello sbarco di Vespucci a Salvador Bahia, e la notizia conferma un impegno di quasi due anni.Segue poi un periodo di vero e proprio black-out informativo, fra cui gravissima l'omissione di informazione sul decreto del 19 febbraio 2002, che viene inviato in via eccezionale "di cortesia" via fax soltanto il pomeriggio del 10 aprile 2002, dopo ripetute richieste.Nel decreto viene fatta una vera e propria epurazione delle liste del CPI, eliminando clamorosamente studiosi, enti, istituzioni. Contemporanenamente la lista viene accresciuta di numerose figure con residenza romana.I criteri sono inauditi, completamente contraddittori e comunque incomparabili con quelli seguiti per gli altri comitati. Inoltre vanno contro il voto delle commissioni cultura di Camera e Senato.Se occorresse una interpretazione autentica del legislatore sulla legge 420, si tenga presente che la 420 è stata presentata da alcuni deputati fiorentini e toscani nel 1997.Inoltre lo stesso decreto dichiara all'inizio un'altra cosa diversa da quella presentata in Parlamento, e cioè che il progetto del CPI è presentato solo dal Sindaco di Firenze.6)Il 27 marzo 2002 il CPI, tenuto in maniera gravissima all'oscuro di tutto nonostante le richieste di eventuali novità, presenta come previsto dalla legge la richiesta di ulteriori fondi ad integrazione del primo stanziamento (la richiesta deve essere inoltrata entro il 30 marzo di ogni anno). Il COM neppure se ne rammenta.7)Si arriva poi all'insediamento di aprile, comunicato in grave ritardo al CPI. Il 10 aprile al CPI viene inviato il testo del decreto, un giorno prima dell'insediamento, nel pomeriggio, in via di "cortesia" e solo dopo ripetute richieste. A questo punto ci si rende conto che qualcosa non quadra. Viene comunicato che si terrà una votazione, con voti dei presenti.L'11 aprile l'insediamento produce un consiglio di gestione con maggioranza di professori romani, senza istituzioni, nel quale il CPI non si riconosce. L'insediamento, viziato alla radice dal decreto e dal black-out informativo, presenta numerosi fatti gravi. Si segnala soltanto che:a) il telegramma di convocazione non riporta ordine del giorno né alcuna altra informazione circa la riunioneb) il Sindaco di Firenze non riceve il telegramma, ed è costretto, il pomeriggio precedente l'insediamento, a mandare un funzionario suo delegato, visto che il proprio naturale rappresentante, l'Assessore alla Cultura, risulta fra gli espunti dal decretoc) ad esponenti del CPI non viene fatto firmare il registro delle presenzed) è presente almeno una collaboratrice dei professori romani che non ha diritto di voto, non compare nel decreto, non ha deleghe, e vota lo stessoe) non esiste il numero legale, che ovviamente non viene neppure verificato (lo si evince dai voti), ma i presenti sono così pochi che questo è fin troppo evidentef) le deleghe degli esponenti del CPI non vengono conteggiate nei voti, anche se al sottosegretario Bono i funzionari presenti dicono che sono state considerate (vedi anche il punto g)g) inoltre, i voti registrati a favore delle proposte del CPI sono inferiori a quelli espressi dai votanti fisicamente presenti che hanno votato per le proposte del CPI, anche escludendo le deleghe (vedi anche il punto e)h) il voto per il presidente e segretario viene fatto per alzata di mano, rapidamente e con conteggi clamorosamente errati, senza alcuna verifica dei presentii) il voto per il consiglio forse non viene neppure fatto (il coordinatore del CPI era fuori stanza e alcuni esponenti del CPI avevano già abbandonato la sala per protesta, diminuendo ancor più il numero dei presenti), ma se è stato fatto ha seguito lo stesso iter del precedentej) una nota preparata da un funzionario del Ministero, dal contenuto gravissimo, viene consegnata al sottosegretario Bono che la legge pubblicamente ad inizio assemblea. Nella nota si afferma che esistono solo le candidature dei professori romani, sostenute anche dal Comune di Firenze, omettendo così la candidatura del CPI, ed affermando il falso. Ciò distorce la percezione del voto: la candidatura del CPI è stata fatta passare come estemporanea e in contrasto con quella "ufficiale" del ministero.k) al rappresentante del CPI è stato permesso solo di fare le candidature, e pur protestando non ha potuto dimostrare all'assemblea le proprie ragioni, il voto ne è risultato distortol) Il rappresentante del CPI ha protestato più volte ma gli è stato infine impedito di parlare perché è stato ribadito che obiettivo della seduta era arrivare ad un voto e non di svolgwere un approfondimento di merito sulla vicenda ( come ha dichiarato pubblicamente due volte l'on.le Bono "lo scopo di questa seduta è solo di votare, di qui non si esce finchè non si vota il presidente, il segretario e il consiglio direttivo" Il sottosegretario Bono, è stato evidentemente male informato dai funzionari sui propri compiti istituzionali, dato che non ha il potere di imporre la votazione del consiglio direttivo, come confermato anche dall'andamento di altri comitati nazionali)8)Come nota in margine a questi già gravissimi avvenimenti, vale la pena segnalare che il consiglio direttivo così "eletto" pone la sede del Comitato Nazionale a Roma ("essendo un comitato nazionale, deve stare a Roma", afferma la prof.ssa Caraci mostrando singolare idea del concetto di unità nazionale), e con inusitata arroganza propone di suddividere i fondi secondo una logica lottizzatoria rifiutando ogni riferimento al CPI ed al progetto del CPI, alla storia e alla verità, centrando le manifestazioni a Roma, senza attivare ulteriori cofinanziamenti, cancellando tutte le iniziative programmate e il lavoro preparatorio necessario per realizzare un grande evento per la Toscana, l'Italia e l'America.Il centenario ne risulta annichilito, trapiantato in un terreno che non è il suo. L'evento è frustrato, immeschinito dal punto di vista culturale, economico e di immagine con grave danno per l'Italia, la disciplina geografica, le relazione con le Americhe.Il cosiddetto "Comitato Nazionale" è così ridotto e immiserito a caricatura di sé stesso, nonostante le isolate e coraggiose proteste di una minoranza del consiglio direttivo, e la nota inviata per iscritto alla prof.ssa Ilaria Caraci e al prof. Franco Salvatori dal CPI.Pertanto, considerato che:a) Ripetuti contatti telefonici, per corrispondenza (fra i quali le lettere del 10.5.2002, del 24.5.2002) ed incontri presso la segreteria dell'On.le Bono hanno dimostrato grande disponibilità nel risolvere l'incresciosa vicenda, che vede fra i primi danneggiati la credibilità internazionale dell'Italia intera e del suo governo.b) La segreteria dell'On.le Bono dichiara di non essere direttamente responsabile degli avvenimenti, avvenimenti per i quali, grazie alla fattiva collaborazione della stessa segreteria, sembrano finalmente emergere alcune gravi e precise responsabilità individuali.c) I tempi di programmazione dell'evento, la gravità dei fatti accaduti e gli ingenti danni già subiti, richiedono un intervento che si sta dilungando oltremisura.Facciamo appello perché :Venga immediatamente ripristinata la giustizia, la verità, e restituire alla storia, all'Italia ed al mondo, al suo governo ed ai suoi enti locali, alle istituzioni culturali, agli studiosi, agli sponsor le opportunità uniche di questo centenario preparato con dispiego di investimenti e crescente impegno in due anni.Si richiede quindi al Governo di intervenire immediatamente per :a) reintegrare tutti gli espunti dall'elenco completo del comitato promotore,b) revocare l'iter procedurale viziato da così singolari fattispecie,c) riconvocare la riunione di insediamento,d) recuperare il terreno perduto dalla manifestazione ed ovviare ai danni subiti a tutti i livelli (a partire dalla richiesta di integrazione fondi presentata dal CPI il 27.3.2002 e dai danni di immagine), permettendo un suo rilancio nel quale il governo dovrebbe avere il ruolo naturale che gli spetta,e) individuare tutte le eventuali responsabilità.Fiduciosi in una pronta soluzione di questa paradossale e incresciosa vicenda che ha danneggiato direttamente lo stesso Governo, siamo tuttavia costretti a rilevare che:Se una manifestazione di tale natura, che ha valenza nazionale ed internazionale e rappresenta una grandissima opportunità per l'Italia, non tornerà laddove Vespucci ha le proprie radici ed i segni della sua vita si irradiano al mondo intero, si consoliderà una situazione già matura per cui la Toscana e gli enti le istituzioni, le associazioni ed i privati che in Italia ed in America hanno aderito al comitato promotore con molto dispiacere si dissocieranno pubblicamente e perseguiranno gli obiettivi delle celebrazioni con proprio centro, salvo ogni ricorso ad azioni di tutela legale delle celebrazioni che gli enti e le istituzioni aderenti potrebbero mettere in atto.Grati dell'attenzione e fiduciosi di una sollecita risposta, porgiamo distinti saluti.In rappresentanza del Comitato Promotore Internazionale per il V° Centenariodel viaggio e della lettera di Amerigo VespucciFirmano:Per il Comune di Firenze:dott. Simone Siliani, Assessore alla CulturaPer il Comune di Livorno:dott. Dario Matteoni, Assessore alla CulturaPer l'Istituto Italiano di Cultura di San Paolo:Il Direttore prof. Guido Clementeprof. Robert Shackelford, rappresentante Associazione delle Università Americane in Italiaprof. Franco Scaramuzzi, Presidente dell'Accademia dei GeorgofiliDott. Ranieri Pontello, Presidente Unione Industriali di FirenzeCav. Lapo Mazzei, Presidente Associazione San Giovanni di DioOn.le Sergio Pezzati, Co-Presidente Associazione Toscana-UsaMrs. Lynn Wiechmann Holden, Co-Presidente Associazione Toscana-Usadott. Massimo Rapi, coordinatore generale e project leader del Comitato Promotore Internazionale per il V° Centenario del viaggio e della lettera di Amerigo VespucciMarcello Zeppi, project leader del Comitato Promotore InternazionaleConsigliere Marco Carraresi, Consiglio Regionale della Toscana, Gruppo Ccd-CduConsigliere Graziano Grazzini, Vicepresidente Consiglio Comunale di Firenze,Gruppo Forza ItaliaOn.le Paolo Bartolozzi, Parlamento Europeo, Gruppo Partito Popolare Europeo