Vicenda delle Cappelle del Commiato, l'assessore Cioni interviene in consiglio comunale: "Prima di tutto dobbiamo tutelare le salme"

Una situazione assurda e incredibile. L'assessore alla sanità e sicurezza sociale Graziano Cioni ha iniziato con queste parole il suo intervento in consiglio comunale sulla vicenda che ha coinvolto alcune salme esposte alle Cappelle del Commiato. L'assessore Cioni, dopo aver espresso a nome dell'Amministrazione comunale la piena solidarietà alle famiglie coinvolte, ha fatto la cronistoria della vicenda e illustrato le azioni del Comune. "Il primo episodio risale al 23 giugno – ha spiegato l'assessore Cioni – quando gli addetti scoprono uno sfregio su una salma all'interno delle Cappelle del Commiato. E nell'ipotesi che potesse trattarsi dell'operato di un piccolo animale, vengono sistemate le trappole per catturare il presunto topo. Le trappole da allora sono rimaste al loro posto all'interno delle Cappelle ma in questi giorni non hanno catturato niente". L'assessore Cioni ricorda poi la scoperta, avvenuta il 24 giugno, degli sfregi su altre due salme che, da una perizia eseguita dal dirigente di medicina legale, vengono definite prodotte da un escissione fatta con lama. "Nello stesso giorno viene presentata la denuncia alla Procura della Repubblica – ha aggiunto l'assessore Cioni – e da allora tutto passa sotto la direzione degli inquirenti". Dopo la scoperta della sesta salma sfregiata (il 5 luglio), viene eseguita una nuova perizia da parte del dirigente di medicina legale e un altro esame è effettuato da un professionista dermatologo che ha confermato l'escissione. In quella data l'Amministrazione comunale ha deciso, con il consenso degli inquirenti, che a prescindere dalle indagini le salme dovevano essere tutelate con il personale, i mezzi tecnici e le procedure necessarie. "Le indagini vanno avanti – ha concluso l'assessore Cioni – e tutte le piste vengono giustamente battute. Gli inquirenti faranno il loro lavoro e speriamo che la verità venga scoperta al più presto in modo che questo incubo per la città finisca quanto prima". (mf)