Sgombero campo nomadi Masini, Sgherri (Rifondazione): «Un atto gravissimo. E ora il Comune trovi una soluzione transitoria per chi dorme ancora lì»

«Quanto accaduto venerdì mattina è gravissimo e tocca direttamente la vita delle persone: lo sgombero del campo Masini era nell'aria così come si sapeva che per bonificare tutta l'area si doveva abbattere 15 di baracche abusive dove vivevano circa 100 persone, rom, kosovari, albanesi profughi di guerra, insomma uomini e donne bambini e neonati».Lo ha dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri che ha anche chiesto all'amministrazione «di provvedere immediatamente e di trovare una soluzione anche transitoria per tutte quelle persone che da venerdì notte dormono sempre lì nel campo Masini ma in condizioni antigieniche e a rischio sanitario drammaticamente peggiorate».«Visto che questa intenzione di risanare l'area era in maturazione - ha proseguito la Sgherri - come mai si è dato esecuzione all'ordinanza del sindaco, ufficialmente emessa per motivi di antigienicità denunciati dall'ASL, senza preparare un minimo di risposta adeguata per ospitare anche con soluzioni di emergenza le persone che lì vivevano? Al contrario di quanto dichiarato dall'amministrazione comunale risulta invece che in fondo si è riusciti con sforzo a far arrivare all'ultimo momento solo 3 roulottes e la soluzione per più di 40 persone tra cui malati e bambini neonati è stata quella di dormire direttamente in terra».«Se l'ordinanza di sgombero era per motivi sanitari - ha sottolineato la capogruppo di Rifondazione - sembra, ed è retorico dire sembra, che la soluzione finale sia stata ancora peggiore per la maggioranza di queste persone e che aggravi notevolmente la condizione sanitaria perché su quella sterpaglia antigienica le persone hanno dovuto adattarvisi senza neanche più il riparo di una baracca fatiscente di legno o di cartone.Non capiamo dunque il segno di questa operazione che non può avere obiettivi di provvedimenti di giustizia contro reati perché altri sono gli strumenti ne tanto meno quelli igienico-sanitari perché la soluzione da venerdì notte di fatto è peggiorata.La civiltà di una città, la tolleranza e la capacità di accoglienza si misura anche sull'impegno morale e civico di dare risposte immediate prima ancora che le ruspe entrino in azione; la legge 285 per la protezione dell'infanzia non consente gettare i minori per le strade. Il sindaco ha dichiarato che questo intervento è "stato improntato al massimo rispetto delle esigenze delle persone" a noi non risulta, anzi risulta il contrario». (fn)