Tondi (UDC): «Dopo la bagarre politica di questi giorni il Sindaco rassegni le dimissioni»
«La bagarre politica di questi giorni deve indurre il Sindaco ad un gesto di dignità politica, rassegnando le proprie dimissioni e dando la possibilità ai fiorentini, anche ai suoi ex elettori, di scegliere un nuovo primo cittadino». Lo ha detto il capogruppo dell'UDC Federico Tondi.Secondo Tondi «appena passata metà legislatura appare evidente che i margini per proseguire il proprio cammino si sono fatti impercettibili: il rapporto con gli alleati della Margherita è definitivamente compromesso dopo "l'affaire Bruzzesi" e la cacciata di Billi e Ceccarelli dalla sua giunta, senza contare che se i rapporti politici sono compromessi, non va certo meglio quello con i fiorentini visto che mai come in questi due anni Firenze ha vissuto un momento di così alta insoddisfazione e la nascita dei tanti comitati ne è la più limpida dimostrazione».«Sui temi strategici per la città poi si tocca il fondo - ha proseguito l'esponente del centrodestra - scelte disastrose per la mobilità cittadina e l'incapacità di gestire bandi di gara per dare inizio ai lavori della tramvia si sommano al fumo sugli occhi gettato per quanto concerne la lotta all'abusivismo commerciale ed al fenomeno della micro criminalità. Poi i fatti nuovi di questi giorni, con il mancato appoggio di quella borghesia radical-chic fiorentina, rigorosamente di sinistra, che sfida il Sindaco e gli ritira i propri voti e i DS che si spaccano sull'appoggio a Domenici».«Credo che ci siano sufficienti elementi per porre la parola fine su questa legislatura - ha concluso Tondi - e dare la possibilità di scomporre e ricomporre un quadro politico che ormai risulta non più funzionale: per questo si dovrà dar vita, da una parte, al polo della sinistra, in cui i DS potranno chiamare a raccolta Rifondazione ed abbracciare Cofferati, mentre dall'altra i moderati dovranno trovare punti di contatto indispensabili per dare una seria prospettiva di sviluppo a Firenze ed arginare al tempo stesso l'incapacità politica di Domenici e dei DS». (fn)