Elezioni presidenziali in Francia, interviene Enrico Falqui (Rifondazione Comunista)

Questo il testo dell'intervento di Enrico Falqui, consigliere di Rifondazione Comunista:«Trovo francamente retoriche e grondanti di ipocrisia le dichiarazioni di chi, dopo la catastrofe politica verificatasi durante le elezioni presidenziali francesi, individua nelle divisioni della sinistra italiana e di quella francese le ragioni della sconfitta.Trovo anche miopi e vuote le dichiarazioni di chi, di fronte ad una catastrofe che minaccia la stabilità europea e l'obiettivo dell'unificazione politica europea, si limita a dichiarare sconfitto il centro-sinistra e a ripartire da una generica unità delle sinistre e dei movimenti sociali.La verità è che, in Italia come in Francia, sinistra moderata e sinistra alternativa combattono un'antistorica lotta per l'egemonia, rinunciando a costruire un'idea comune d'Europa e un programma fondamentale alternativo alle destre e capace di attrarre consensi nei ceti medi impauriti dalle trasformazioni epocali di questo secolo, dalle guerre alle migrazioni dei popoli.La verità è che il sistema maggioritario, in Francia come in Italia, seleziona la peggiore classe dirigente, frutto non del consenso sociale per le idee e i valori in cui crede, ma del principio anti-sociale di "gradimento alle élites" che vige sia negli attuali partiti, sia negli attuali movimenti anti-globalizzazione.Per questo l'astensionismo elettorale di massa diventa l'alternativa alle capacità inesauribili della coalizioni partitiche e dei movimenti, di eleggere leaders inventati dai mass-media e inesistenti nella società civile.Moretti e Rutelli, Bossi e Casarini sono in realtà la doppia faccia della stessa medaglia.Il rischio vero della nascita di un regime in Italia nasce da questa duplice impotenza da parte della Sinistra: darsi un programma fondamentale e dirigenti credibili che godano di un consenso sociale effettivo».(fn)