Crisi in Palestina, Domenici (Anci): "La sola strada possibile è il dialogo, è necessaria una grande mobilitazione per la pace"

"Domani sera il consiglio comunale si riunirà in seduta straordinaria, per discutere della gravissima crisi in Medio Oriente. Così come all'indomani dell'11 settembre, Firenze e le sue istituzioni vogliono far sentire la loro voce chiara contro la guerra, la sopraffazione, il terrorismo". E' quanto ha detto il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, intervenendo sulla crisi in Palestina. "Come sindaco di questa città, città ‘operatrice di pace' riconosciuta dall'Onu, dove solo pochi giorni fa palestinesi e israeliani hanno siglato in Palazzo Vecchio la "Carta di Firenze" per ribadire la necessità del dialogo - ha detto Domenici - non posso non esprimere angoscia e preoccupazione per ciò che sta accadendo in Palestina, e allo stesso tempo sottolineare l'esigenza di una grande mobilitazione per la pace"."Ora più che mai - prosegue il sindaco - è necessario ripetere l'appello al governo israeliano perché fermi i suoi carri armati e si ritiri dai territori, prima che accada l'irreparabile, prima che la logica della guerra si propaghi come una folle epidemia anche da noi, fino al punto di provocare fatti estremamente gravi come le aggressioni alle sinagoghe e alle comunità ebraiche, come è avvenuto in alcune città europee. Questo è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Proprio per scongiurarlo, proprio per evitare che si possano riproporre pericolose contrapposizioni proprio laddove è invece necessario un forte e univoco appello alla pace, da parte nostra vogliamo ripetere che la sola strada percorribile oggi è quella del dialogo, che la sola arma da usare è quella del confronto. Purtroppo, l'escalation militare israeliana va esattamente nel senso opposto: e non saranno certo i carri armati nei luoghi santi di Betlemme o l'assedio ad Arafat, a fermare il terrorismo e la sua atroce escalation. L'umiliazione di un intero popolo, l'occupazione militare delle sue terre non può essere la strada da seguire"."La comunità internazionale e tutte le diplomazie sono al lavoro per trovare una soluzione a questa gravissima crisi. E questo è di fondamentale importanza - prosegue il sindaco di Firenze - Io comunque continuo ad essere convinto che anche la ‘diplomazia dal basso' possa e debba avere un ruolo essenziale, perché credo nella forza della mobilitazione popolare: ora più che mai è necessario l'impegno di tutti, delle istituzioni locali, delle associazioni, delle categorie, dei singoli cittadini per testimoniare l'urgenza e la inevitabilità della pace. Il consiglio comunale di domani sera è una tappa di questo cammino, che la nostra città intende percorrere senza arrendersi né arretrare, nel solco di una tradizione che viene da lontano e che negli anni ha sempre saputo confermare. Fino alla proposta di essere il vero e proprio ‘luogo fisico' del dialogo fra israeliani e palestinesi, ribadito anche al segretario generale dell'Onu Kofi Annan e sostenuto dal nostro governo. (ag)