Toccafondi (ApF): «Il divieto di circolazione dei motorini è considerato un atto di persecuzione»

«Il divieto di circolazione dei motorini è considerato, da chi a Firenze deve arrivare per necessità o da chi deve lavorare con questo mezzo, un atto di persecuzione».E' quanto sostiene il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi.«Il divieto - ha aggiunto Toccafondi - pare creato più per dare un'immagine di Firenze che per cercare di risolvere il problema. Il provvedimento è limitato nel tempo ovvero due ore la mattina e due il pomeriggio. Possibile che quattro ore siano sufficienti per far abbassare l'inquinamento? Inoltre, come sempre, l'amministrazione oltre ai divieti non si è mossa per dare delle alternative a chi deve circolare all'interno della città. A quanto segnalato da cittadini si sta poi scatenando una vera caccia al motorino in sosta all'interno della zona a traffico limitato: vengono multati tutti i ciclomotori in sosta fuori dalle strisce dei parcheggi riservati a tali mezzi ma in alcune zone, e soprattutto in centro, le zone riservate alla sosta dei motorini non hanno le strisce e molti saranno coloro che, durante le ore del divieto, lasceranno fermo il motorino».«Tutti segnali - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - che fanno comprendere come i divieti alla circolazione dei motorini siano considerati come atti di persecuzione di chi a Firenze deve arrivare, lavorare e muoversi. Divieti per di più non accompagnati da alternative all'uso del mezzo privato e per questo giustamente considerati irragionevoli». (fn)