"San Salvi Città Aperta". L'assessore Siliani: "Rivitalizzata un'area che rischiava di rimanere anonima"

Stamani è stato presentato il programma della nuova stagione di spettacoli di Chille de la Balanza "San Salvi Città Aperta" che, come da tradizione, si svolge negli spazi di San Salvi, sostenuta dall'assessorato alla cultura. Questo l'intervento dell'assessore Simone Siliani."Chille de la Balanza – ha sottolineato l'assessore Simone Siliani – ha l'indiscutibile merito di aver reso vivo e aperto al pubblico un luogo importante della nostra città, l'area di San Salvi, che avrebbe potuto rimanere anonima sede di uffici, chiusa alla fruizione pubblica. In tal modo si è dimostrato come la cultura possa contribuire a riqualificare parti delle città e a migliorare la qualità della vita dei cittadini, contribuendo ad aprire la città alla vita e alla crescita umana e sociale. Ciò è vero tanto per le attività estive (mostre, concerti, performance teatrali, visite guidate), quanto per il programma presentato oggi per il periodo primaverile. Rimbaud, Artaud, Gogol sono autori e artisti il cui lavoro e le cui opere portano un messaggio attuale e sono particolarmente appropriati per lo spazio di S. Salvi: lo spaesamento, la solitudine, il genio e la follia non sono stati d'animo di pochi individui strani (poeti o folli che siano), ma attengono alla nostra vita quotidiana, alla nostra stessa condizione esistenziale. Chille de la Balanza ci propone quindi una riflessione contemporanea sulle contraddizioni dell'uomo e della città di oggi. Un motivo più che sufficiente, a mio avviso, per garantire una continuità di presenza di questa esperienza all'interno di S. Salvi anche e soprattutto in vista del Piano di riorganizzazione dell'area approvato dal Comune di Firenze e dalla ASL, perché una porzione di città monofunzionale (residenza e direzionale) che non avesse spazi per la cultura sarebbe povera e triste. La soluzione che, insieme all'assessorato all'urbanistica, all'Università di Firenze e alla ASL, si sta individuando è importante per la vita stessa della città e per mantenere a Firenze quella caratteristica di apertura alla produzione culturale che continua a farne una delle città d'Italia nella quale più alto è la qualità della vita". (uc)