Comunisti Italiani: «Rifondazione ha paura di ammettere che avevamo ragione noi»
«Siamo stupiti e amareggiati dall'attacco che i dirigenti fiorentini di Rifondazione hanno rivolto al nostro partito. È incredibile che, nel momento in cui chiede di entrare nell'Ulivo, invece di darci una mano a spostare a sinistra l'asse della coalizione, si scagli proprio contro di noi». Cosi il capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro, il consigliere e segretario provinciale Lorenzo Marzullo e il consigliere Luca Pettini replicano «alle dichiarazioni del gruppo dirigente di Rifondazione Comunista».«Probabilmente - hanno rilevato i tre esponenti dei Comunisti Italiani - Rifondazione cerca di coprire i gravi errori che ha commesso rompendo la coalizione di centrosinistra e le responsabilità che ha nella caduta di Prodi e quindi nella vittoria di Berlusconi attaccando la nostra coerenza. È un segno di debolezza: molti elettori ed elettrici comunisti stanno capendo l'incoerenza del comportamento del partito di Bertinotti: rompe con Prodi con l'8% e potendo incidere sul programma del primo governo di centro sinistra con dentro i comunisti ed ora, di fronte ad un governo di destra di cui aveva sottovalutato i rischi si accinge a fare un accordo con lo stesso Prodi ma con la metà dei voti, meno forza ed una sinistra divisa. Noi abbiamo capito da subito la pericolosità della destra italiana guidata da Berlusconi e la necessità di unità di tutte le forze democratiche e popolari; così come abbiamo capito che, soprattutto nelle zone governate dal centrosinistra, la vera battaglia per spostare a sinistra l'asse delle coalizione si giocava dentro i governi locali, cercando di incidere sulle scelte di governo. Dov'era Rifondazione quando ci opponevamo in mille riunioni di maggioranza alla privatizzazione delle Farmacie comunali e della Centrale del Latte? La nostra coerenza convince sempre più persone e molti elettori di Rifondazione sono invece disorientati di fronte al "contrordine compagni" del gruppo dirigente».«La polemica sul Forum è addirittura risibile - hanno concluso Rotondaro, Marzullo e Pettini - noi al Forum per Firenze abbiamo partecipato in modo convinto ed i programmi che ne sono usciti abbiamo contribuito a scriverli parola per parola, almeno quanto loro. La nostra linea di apertura dell'Ulivo a Rifondazione rimane intatta, anche perché è basata sulle scelte che effettuammo nel 1998. Vorremmo però che Rifondazione smettesse di aprire divisioni a sinistra e superando il suo infantilismo ci aiutasse a dare un programma di sinistra alla coalizione. In questo spirito siamo pronti a chiudere immediatamente una polemica che non abbiamo in nessun modo contribuito ad aprire». (fn)