Piano strutturale, interviene Gianni Conti
Questo il testo dell'intervento del consigliere Gianni Conti (PPI-la Margherita):«Sul nuovo strumento urbanistico, chiamato in modo poco elegante Piano Strutturale, si è ritenuto doverosamente consultare categorie, ordini professionali e quartieri, nonché la Commissione urbanistica consiliare, per l'importanza dello stesso e per ricevere qualificati contributi anche sui contenuti più specifici.Questo strumento, apparentemente solo tecnico o per addetti ai lavori, ha una grande valenza politica, sociale ed economica che non si può ne deve essere preso con leggerezza o superficialità. Occorre capacità di previsione, di indagine e soprattutto una costante attenzione alle modificazioni e agli sviluppi delle molte variabili che interessano la città. Infatti, pensare alla città così come sarà fra 10 o 20 anni non può essere oggetto solo di un dibattito limitato e circoscritto a 100 o 120 persone.E' necessario, secondo il mio parere, che la definizione del piano e la sua prossima gestione implichi preliminarmente la presenza e il coinvolgimento ampio di forze sociali e culturali e dei cittadini portatori di esigenze non personali, ma d'interessi generali.Complessivamente, per quanto il mio giudizio può valere, è positivo. Però, questo non toglie che andrebbero riviste molte cosette. Per esempio, faccio notare una cosa interessante: le aree di trasformazione possono essere attuate anche senza aspettare il regolamento urbanistico, basta che il Comune predisponga un programma integrato di intervento. Come sappiamo, il regolamento urbanistico è lo strumento (di approvazione comunale) che attua il Piano Strutturale, il quale di per sé non cambia il regime e lo stato di diritto dei suoli. E' insomma il vero e proprio Piano Regolatore, e ci vorrà molto più tempo per farlo di quanto ne sia occorso per il Piano Strutturale. Dunque è positivo che si individuino strumenti, che accelerino i tempi di intervento per alcune zone strategiche, ma questo potrebbe anche significare che ci si arrende di fronte all'ipotesi di fare il Regolamento e che forse si pensa ad un'attuazione con strumenti parziali, che sostituiscono in parte l'attuale Piano Regolatore. Insomma una pianificazione a bocconi. Così facendo , si andrebbe nella direzione delle scelte potenzialmente clientelari. Occorre evitarlo!»(fn)